Legislativo: per Orizzonti, partito di Edouard Philippe, prospettiva di delusione

Legislativo: per Orizzonti, partito di Edouard Philippe, prospettiva di delusione
Legislativo: per Orizzonti, partito di Edouard Philippe, prospettiva di delusione
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Lo sguardo dei giorni brutti ha segnato il volto di Edouard Philippe, nel momento in cui ha parlato, poco dopo i primi pronostici, che annunciavano un amaro fallimento per la maggioranza uscente, eliminata l’1È giro in 156 collegi elettorali.

Anche per il partito dell’ex premier il conto è salato, con il 40% dei candidati nominati eliminati la sera del 30 giugno. Per preservare un gruppo nell’Assemblea, Orizzonti deve ora contare sul trasferimento di voti nelle configurazioni in cui è in duello contro la RN… ma anche sul ritiro dei candidati dell’NFP e su una forte mobilitazione degli elettori dell’alleanza del Sinistra. Una prospettiva poco incoraggiante per il partito di centrodestra, mentre il suo leader ieri sera ha dichiarato che non sceglierebbe “né-né” in caso di duello tra un candidato della LFI e un candidato della RN. Quanto al senatore centrista Franck Dhersin, membro di Horizons, “non siamo sorpresi” da questi risultati. “Ovviamente, il campo presidenziale ha perso”, osserva, aggiungendo anche: “Il grande vincitore è la RN, ma questo non basta per dire che la RN abbia la maggioranza assoluta”.

Ritiri “sistematici” a favore del PFN, eccetto LFI

Tuttavia, all’interno del partito centrista, oggi sembra che si stia un po’ attenuando la ferma posizione sostenuta ieri sera da Edouard Philippe. Quest’ultimo ha poi dichiarato in un discorso: “Nessun voto dovrebbe essere dato ai candidati della RN, né a quelli della LFI”. Per Franck Dhersin la situazione va esaminata caso per caso “Nel 13e Circoscrizione elettorale Nord, appoggio un candidato socialista”, spiega, aggiungendo che non avrebbe “nessun problema” a votare a favore del ribelle François Ruffin, che è arrivato secondo nella Somme, a quasi 6 punti dal suo avversario RN . Anche la candidata del Rinascimento, Albane Branlant, investita dalla maggioranza, ha annunciato in serata il suo ritiro a suo favore.

“Tuttavia siamo in moltissimi [au sein d’Horizons], pensare che sia molto difficile votare per una LFI”, tempera però, ritenendo che questi candidati “non siano nel nostro campo democratico”. Franck Dhersin esprime però la sua tensione di fronte all’inestricabile situazione politica: “Se, come dicono i sondaggi, le istruzioni non verranno seguite, la RN avrà la maggioranza assoluta. Altrimenti la Rn non avrà la maggioranza assoluta. Ma se non c’è la maggioranza è un disastro”.

“Pessimismo” sui trasferimenti di voti

A proposito delle istruzioni di voto, l’eletto del Nord esprime il suo “pessimismo” sul rinvio delle votazioni, prendendo l’esempio delle discussioni avute con attivisti ribelli, nel collegio elettorale del ministro degli Interni e d’oltremare, Gérald Darmanin. “Mi dicono che sarà molto complicato [de voter en faveur de Gérald Darmanin]. Dall’altra parte mi chiedono: “Potresti votare [David] Guiraud tu (ndr: deputato uscente della LFI)? “.

Allora come possiamo fare in modo che la RN non ottenga la maggioranza assoluta al prossimo turno? “Possiamo evitarlo, a patto che i voti della sinistra vengano trasferiti perfettamente ai candidati della destra e viceversa”, spiega Franck Dhersin. L’eletto del Nord non è gentile con Jean-Luc Mélenchon: “Avrà fatto di tutto per questa campagna affinché la RN abbia la maggioranza assoluta, fino al punto di escludere candidati storici”. Prima di attaccare duramente il presidente della Repubblica: “Abbiamo visto a [Emmanuel] Macron a volte sputa di più [Jean-Luc] Mélenchon rispetto alla RN e viceversa”, si lamenta.

“Possiamo mantenere un certo numero di collegi elettorali”

Per quanto riguarda il futuro del partito del sindaco di Le Havre nel prossimo emiciclo, il senatore non mostra eccessiva preoccupazione: “Quando guardiamo la situazione collegio elettorale per collegio elettorale, penso che possiamo mantenerne un certo numero”, anche se lui ammette di aver ricevuto i primi risultati con una certa freddezza: “È stato un po’ difficile”, dice. In cifre, Horizons ha ancora 43 candidati impegnati in questo secondo turno (erano 50, ma 7 di loro hanno annunciato il ritiro per il candidato NFP che li ha preceduti). Tra i quali c’è il loro leader, Laurent Marcangeliarrivato proprio dietro la RN in Corsica-du-Sud, o addirittura l’ex ministro della Sanità, Agnès Firmin Le Bodo, arrivando nettamente in testa alla Seine-Maritime. Per quanto riguarda l’attuale Ministro della Sanità, Federico Valletouxdovrebbe beneficiare del ritiro del candidato ribelle in Seine-et-Marne, per poter essere rieletto all’interno del palazzo borbonico.

Prima di ampliare le sue osservazioni: “Ciò che sarà molto importante è lo spazio politico per ricostruire a destra e al centro”.

Infine, alla domanda sulla (non-)capacità delle future Camere di lavorare insieme, Franck Dhersin rileva che “le due Camere sono incredibilmente diverse”, sottolineando di sfuggita il ruolo centrale che svolgerà la Camera alta: “Il Senato giocherà il suo ruolo di seconda camera che ha la capacità di bloccare. Ciò richiederà che i gruppi di destra e di centro si incontrino per definire la strategia da adottare”.

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