Francia-Belgio: Carrasco a destra, Openda-Lukaku davanti, spiegazioni sul piano di Tedesco

Francia-Belgio: Carrasco a destra, Openda-Lukaku davanti, spiegazioni sul piano di Tedesco
Francia-Belgio: Carrasco a destra, Openda-Lukaku davanti, spiegazioni sul piano di Tedesco
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Già giovedì, all’indomani della qualificazione agli ottavi, Domenico Tedesco aveva immaginato il suo piano di gioco per una partita in cui l’obiettivo era evidente: limitare gli spazi della Francia per impedirle di prendere velocità e proiettarsi in avanti, se possibile velocemente, verso male. Optando per la coppia d’attacco Openda-Lukaku, il tecnico potrebbe dare l’impressione di optare per un sistema offensivo, con Carrasco, De Bruyne e Doku a completare.

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In pratica si è trattato innanzitutto di un sistema per giocare più basso, con KDB sulla stessa linea di Onana e dell’attaccante Carrasco, a destra, e Doku, a sinistra, riposizionato per tagliare le linee di passaggio e limitare i movimenti. Ovviamente, partendo dal basso, la squadra belga aveva più distanza da coprire per assicurarsi il gioco d’attacco, in un sistema ibrido ma familiare, con tre difensori in ripartenza.

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So che la gente vuole che andiamo avanti, ma…

La novità è stata quella di giocare con due attaccanti, e la conseguenza è stata avere più spazio tra il centrocampista e gli elementi offensivi. Carrasco entrava spesso in partita e Doku a volte partiva da sotto per lanciare le sue azioni, ma quello era il prezzo da pagare per non subire la velocità francese. L’equilibrio tra difendere bene e attaccare bene a volte è difficile da trovare e, se possiamo rammaricarci della mancanza di occasioni chiare da parte dei belgi o degli sprechi tecnici, a volte il piano aveva una certa coerenza. La prova con una statistica, prima del gol francese: due tiri in porta ovunque. Ma a quanti strike subiti, in totale, e quindi al pericolo potenziale, potranno rispondere alcune persone?

Kevin De Bruyne ha spiegato il dietro le quinte del piano e poi ha esposto la sua analisi: “Tre giorni fa il mister mi ha chiamato con Lukaku e Vertonghen. Mi ha spiegato il suo piano e mi ha chiesto di convincere gli altri giocatori che era il piano giusto. L’allenatore ha deciso di giocare più basso. So che la gente vuole che andiamo avanti. Ma alla fine la tattica ha retto. Abbiamo difeso bene come squadra. I francesi non hanno avuto molte possibilità. Abbiamo avuto momenti interessanti ma non siamo stati troppo pericolosi. E quando abbiamo concesso, era troppo tardi per reagire.”

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Dovevamo trovare lo spazio tra Koundé e Upamecano, che non abbiamo trovato abbastanza.

E resta questo sapore di troppo poco impatto offensivo, quindi. Domenico Tedesco non ha voluto soffermarsi sull’analisi, e questo è deplorevole. L’allenatore ha più volte detto che servirà”rivedere la partita per farsi un’opinione e un’analisi più approfondita”. Ma ha comunque infilato due indizi. Il primo sulle intenzioni difensive: “Dovevamo stare attenti a non lasciare troppo spazio dietro e per questo abbiamo giocato più bassi”. Il secondo sulle intenzioni offensive: “Bisognava trovare lo spazio tra Koundé e Upamecano. Probabilmente non lo abbiamo trovato abbastanza.”

L’ascesa di Mangala, al posto di Openda, poco dopo l’ora di gioco, ha permesso al Belgio di tornare al più familiare 4-2-3-1, con De Bruyne un gradino più in alto. Ciò potrebbe aver generato alcune situazioni e, in definitiva, qualche frustrazione. “Non dovremmo giocare bassissimi, ma non potremmo nemmeno giocare uomo contro uomoha constatato Timothy Castagne, che ha constatato una certa timidezza nel caposquadra. D’altra parte il mister non voleva che giocassimo così bassi, nel secondo tempo ci siamo posizionati un po’ più in alto”.

Tedesco, segnato dall’eliminazione, scivolava ancora: “Avevamo un piano con tre giocatori offensivi, Yannick (Carrasco)Romelu (Lukaku) e Lois (Esploratori). Dovevamo cercare la profondità lasciando la palla alla Francia, ma a volte siamo stati sfortunati”. Castagne lo ha riassunto così: “un ultimo gesto mancato nei passaggi” mentre Casteels ha detto: “Sapevamo che un dettaglio, un gesto di classe o una palla deviata avrebbero fatto la differenza”. Alla fine è stato il tiro deviato, dopo diversi tentativi fuori porta, a ingannare il portiere dei Devils.

Randal Kolo Muani tenta la fortuna e Jan Vertonghen devia la sua palla che coglie Casteels con il piede sbagliato. Il Belgio viene eliminato… ©Copyright 2024 The Associated Press. Tutti i diritti riservati

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