Dieci persone condannate per l’attentato alle poste di Ittre: “una scena apocalittica”

Dieci persone condannate per l’attentato alle poste di Ittre: “una scena apocalittica”
Dieci persone condannate per l’attentato alle poste di Ittre: “una scena apocalittica”
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La notte era squarciata, espressione da prendere in senso figurato. Il distributore di banconote, invece, avrebbe dovuto essere distrutto dalla carica, ma ha resistito e, di conseguenza, i malviventi sono ricaduti su una porta laterale dello stabile. Anche lì sono arrivati ​​vuoti. Certamente una porta blindata è stata danneggiata, la cassaforma di un muro è stata divelta e le porte di sicurezza danneggiate, ma le speranze dei malviventi di intascare il bottino sono state deluse proprio mentre tre di loro, incappucciati e vestiti di nero, con un aspetto descritto come sportivo dagli abitanti della zona risvegliati dal sonno dalla violenza delle esplosioni. “Una scena apocalittica”, ne ha riassunto uno.

Divenne subito evidente che l’attacco era stato pianificato con molta attenzione. La visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona circostante e del centro di Tubize ha permesso di accertare che gli occupanti di auto potenti (Audi e Mercedes) avevano avvistato più volte il luogo. Da dove provengono?

Apparve la pista di Drogenbos e quella, più lontana, di Olanda e Germania, più precisamente di Colonia dove una Mercedes era stata noleggiata da un prestanome. Da cosa nasce cosa e viene ritrovata un’altra vettura nella quale erano state lasciate micce esplosive e, soprattutto, una bolla di consegna.

L’indagine ha portato al deferimento ai tribunali penali di dieci persone che hanno preso parte, direttamente o indirettamente, a questo attacco. Lunedì scorso c’erano solo sei di loro sul banco degli imputati per assistere a un processo piuttosto insolito. Iniziati intorno alle 10, i lavori si sono conclusi intorno alle 16,30 dopo un’interruzione di due ore per consentire all’interprete di raggiungere il tribunale di Charleroi dove era attesa per altre traduzioni.

Le richieste dell’accusa sono state divise in due parti mentre gli imputati presenti si sono rifiutati di assumersi la loro parte di responsabilità ad eccezione di uno, Mounir Belhadj, 31 anni, portato nella stanza su una sedia a rotelle. Gli hanno sparato cinque volte durante una sparatoria. Se ne potevano estrarre solo due.

“Non contesto la mia presenza, ha ammesso. Ero lì per accompagnare. Esplosivi? Niente a che vedere con questo. Mi è stato chiesto di dare una mano. Non sapevo di cosa si trattasse. Ero lì come riserva.”. Il tribunale non gli credette: sei anni di carcere.

Stessa sanzione con arresto immediato per Hicham Kaidi, 27 anni, che si è dichiarato felice di essere in aula. “Sono andato in Germania a prendere una macchina.” Si limitava a guidare un’Audi o una Mercedes dal punto A al punto B.

Assente dai dibattiti, Fouad Bouziani, società di autonoleggio, nega di essere andato a Ittre, ma il suo Dna viene ritrovato su un cofano: sei anni con arresto immediato. Jesse Joey Savelkoul, 27 anni, detenuto nei Paesi Bassi per altri motivi, riceve tre anni. È convinto di aver fatto scouting e di aver studiato la possibilità di noleggiare auto potenti.

Gli assenti Wesley Vanhaelen e Ali Moudden sono condannati a due anni, Inez Labussière a un anno di sorveglianza elettronica per aver trasportato gli autori e aver partecipato ad una location.

Privato del suo avvocato che si era dimesso, Nasim Msallak ha dato spiegazioni minimaliste ma è intervenuto in diverse occasioni per noleggio e riparazione dell’auto e prolungamento del contratto: 15 mesi fermi. Per contumacia, Mansour Khattab è condannato a sei mesi e Ramyson Isijk a una pena lavorativa di 80 ore.

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