Nel 6° Gard, Josserand (RN) in testa, ma il ritiro di Colson lascia sperare la sinistra

Nel 6° Gard, Josserand (RN) in testa, ma il ritiro di Colson lascia sperare la sinistra
Nel 6° Gard, Josserand (RN) in testa, ma il ritiro di Colson lascia sperare la sinistra
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Sylvie Josserand prende comodamente il comando. Ma il ritiro di Aurélien Colson, che chiede di non dare voti alla RN, permette alla sinistra di mantenere la speranza.

È stata eletta al Parlamento europeo tre settimane fa. La sera del primo turno, questa domenica, l’avvocato RN Sylvie Josserand è ben posizionata per accedere, questa volta, all’Assemblea nazionale. Due anni dopo l’eliminazione al primo turno del suo candidato Laurence Gardet, nel 2022, il partito di estrema destra ha ottenuto la prestazione di portarsi in pole position, relegando il suo primo avversario a 14 punti di distacco. Sylvie Josserand ha ottenuto il 42,07% dei voti espressi, con 23.382 voti, mentre due anni fa la candidata RN ne ottenne 9.018.

Nicolas Cadène (legato a Ecologisti, Nuovo Fronte Popolare), che raccoglieva i risultati del Bar du Midi, con la sua squadra elettorale, ha capito molto presto che la RN, molto forte nei villaggi, avrebbe preso l’iniziativa. Con buoni risultati a Nîmes, è arrivato secondo, con il 28,77%, ma era indietro di oltre 7.000 voti.

Aurélien Colson: “Non una voce per la Marina Militare”

Aurélien Colson (Modem, Ensemble), terzo con il 20,73% dei voti, avrebbe potuto restare in posizione triangolare (13,46% degli iscritti). Arrivato verso le 21:30 al Carré jazz, vicino alla Maison Carrée, alla fine ha deciso diversamente. Con un’espressione seria, ha voluto innanzitutto ringraziare il suo sostituto e la sua squadra. “Mi sono preso le mie responsabilità fin dall’inizio accettando di condurre questa campagna che sapevo fosse molto difficile. Mi assumo nuovamente le mie responsabilità ritirandomi dalla corsa. Non voglio in alcun modo contribuire all’elezione del rappresentante della RN. Posseggo un solo voto, ma a tutti coloro che hanno riposto in me la loro fiducia voglio dire questo: nemmeno un voto per la RN.

Nicolas Cadène ne prende atto. “Rendo omaggio alla campagna condotta da Aurélien Colson e ai suoi risultati, ma anche al suo senso di responsabilità nel chiedere che non venga dato alcun voto alla RN al secondo turno per impedirle di vincere questo collegio elettorale e di avere la maggioranza nell’Assemblea nazionale d’ora in poi trasformeremo il nuovo fronte popolare in un nuovo fronte repubblicano.”

Per vincere, Nicolas Cadène dovrà lottare duramente. E di non perdere nessun voto se vuole invertire la tendenza. Possiamo immaginare che quelli di Aurélien Colson possano in gran parte riferirsi a Nicolas Cadène. Questi ultimi, avendo lavorato per personaggi socialisti, come Aurélien Colson, condividono probabilmente una base di valori comuni. Ma cosa faranno gli elettori degli altri candidati? Quelli di Clément Stevant, giovane candidato LR mandato al fronte in assenza dei soliti tenori che raccoglie il 5,76% dei voti, si schiereranno a favore dell’arco repubblicano? E quelli della regionalista animalista Laura Affortit (2%, tutti uguali!) o della candidata di LO Aïcha Terbeche?

Da parte sua, Sylvie Josserand perde le staffe contro il fronte repubblicano : “Il candidato macronista getta la spugna di fronte al bilancio catastrofico del suo governo. Qual è la sua strategia oggi oltre a bloccarlo? Vorrei saperlo.” Al contrario, chiama i candidati LR e “più in generale tutti i repubblicani” per unirsi a lei. Manca una settimana alla campagna elettorale. Al Bar du Midi, la socialista eletta Corinne Giacometti, fedele sostenitrice di Nicoals Cadène, fa un respiro profondo: “Sarà dura, non mentiremo. Ma devi crederci. Non esiste una cittadella inespugnabile.”

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