“Un incendio a Bobigny dopo la vittoria della RN”? Attenzione a queste false informazioni provenienti dall’estrema destra

“Un incendio a Bobigny dopo la vittoria della RN”? Attenzione a queste false informazioni provenienti dall’estrema destra
“Un incendio a Bobigny dopo la vittoria della RN”? Attenzione a queste false informazioni provenienti dall’estrema destra
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Il video di un locale avvolto dalle fiamme a Bobigny è stato condiviso domenica sera.

Se un incendio ha colpito Seine-Saint-Denis, non ha alcun legame con le elezioni legislative.

Questa scorciatoia fuorviante è stata inizialmente condivisa da account di estrema destra.

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Elezioni legislative del 2024

Le autorità lo temono, alcuni lo stanno già annunciando. Un anno dopo le rivolte che hanno scosso le grandi città in seguito alla morte di Nahel, alcuni temono che una vittoria del Raggruppamento Nazionale alle elezioni legislative possa ancora una volta incendiare i quartieri operai. Tanto che il video di un incendio a Bobigny è diventato virale. Trasmesso questa domenica 30, tuttavia, non ha alcun legame con la vittoria del partito di estrema destra, che è arrivato primo davanti alla sinistra e allo schieramento presidenziale.

Un incendio “non legato in alcun modo” alla notizia

“A Bobigny sono già scoppiati i primi disordini dopo i risultati elettorali” scrive ad esempio un utente di Internet. “Di fronte al punteggio senza precedenti della RN, Bobigny si accende”, assicura un altro, in una pubblicazione ora cancellata. Solo che non è così. Come ha sottolineato la prefettura di Seine-Saint-Denis, se un incendio si è effettivamente verificato questa domenica in questo dipartimento vicino alla capitale, è scoppiato alle 17:30 in un deposito dei rifiuti. Più di due ore prima dei primi risultati. Non lo è quindi “non collegato in alcun modo ai risultati delle elezioni legislative”, come confermato dalle autorità. In una pubblicazione denunciano anche a “notizie false”chiamando “alla responsabilità collettiva”.

Allora da dove viene la voce? Secondo la nostra ricerca, il primo account a diffondere questa falsa informazione è “Frontières”, un account molto influente nell’ambito dell’estrema destra, che non esita a distorcere i fatti per piegarli alla sua ideologia. Sono questi media che, la settimana scorsa, hanno affermato in particolare che gli adesivi “zona crack” erano stati attaccati sulle mappe della metropolitana di Parigi con lo scopo di informare i turisti stranieri sulla “zone da evitare, perché lì regna l’insicurezza”. A TF1info la RATP ha assicurato di non aver apposto questi adesivi prima di annunciare che avrebbe presentato una denuncia contro gli autori di queste azioni.

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Se il capo della polizia di Parigi, Laurent Nuñez, temeva effettivamente possibili disturbi dell’ordine pubblico al termine del primo e del secondo turno, le manifestazioni di ieri sera non sono degenerate. Ciononostante, l’informazione è stata diffusa rapidamente da personalità dell’estrema destra, particolarmente vicine al Raggruppamento Nazionale, nonostante la smentita. Tra questi, Bruno Attal, ex consigliere politico di Marine Le Pen, poi di Éric Zemmour, che non ha esitato a denunciare la “feccia di Bobigny” Chi “non mi piace la democrazia”. Una pubblicazione ancora online nel momento in cui scrivo.

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Felicia STELLE

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