A Brest è iniziata la costruzione del ponte Kergoat per la seconda linea del tram

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Tra i ponti nuovi o ricostruiti nell’ambito del progetto in crescita La mia rete di una seconda linea di tram a Brest tra la stazione e l’ospedale universitario Cavale Blanche (e autobus di alto livello ma in direzione Lambézellec), c’è la costruzione di un piccolo ponte lavoro, a Kergoat, all’ingresso del quartiere Bellevue. La prima pietra è stata posata ufficialmente questo lunedì 1 luglio 2024, anche se i lavori in realtà sono iniziati a maggio.

La struttura (e quindi il tram) passerà sopra il Vallon de Normandie, altrimenti chiamato Toullic ar Ran (“il piccolo buco della rana” in bretone). “Spero che non sia una specie protetta! » ha scherzato il sindaco François Cuillandre, tra il suo vicepresidente per la mobilità, Yohann Nédélec, e la deputata di Bellevue, Jacqueline Héré.

Il ponte sarà lungo 56 metri, largo quindici e alto sei metri. Le fondazioni sono realizzate con pali in cemento armato. Il progetto andrà avanti improvvisamente in autunno con l’arrivo, a due a due, di 30 grandi travi di cemento precompresso di 23 metri per 80 cm, ciascuna del peso di 23 tonnellate. Li avranno portati tredici semirimorchi. Una gru mobile alta 21 m, già sul posto, provvederà all’installazione, oltre ad un trapano.

Il ponte Kergoat porterà il tram completamente nel resto del quartiere Bellevue, a Brest, per entrare in servizio nel febbraio 2026. (Foto Le Télégramme/David Cormier)
  • 3 Oltre 2 milioni di euro tasse escluse, undici mesi di lavoro

    È la società Marc che sta lavorando su questo sito. Dovrebbe durare undici mesi (e quindi concludersi nella primavera del 2025). Il costo è di 2,10 milioni di euro tasse escluse.

    I funzionari eletti hanno potuto fare il punto sul cantiere questo lunedì, 1° luglio 2024. Anche se non ha le dimensioni di quello del ponte che costeggerà quello di Schumann. (Foto Le Télégramme/David Cormier)
  • 4 Un’estetica raffinata

    Il ponte Kergoat presenterà un’architettura che ricorda gli origami, come quella che attraverserà il passaggio Jean-Monnet (Place de la Liberté) e un po’, anche, lo Specchio delle energie, che si trova a pochi metri, vicino a la facoltà di scienze. “È contemporaneo, farà parlare la gente”, dice Yohann Nédélec. Dai due moli inizialmente previsti, il progetto si è evoluto verso un molo sotto il ponte per rafforzare questa trasparenza visiva.

    I lavori sono iniziati bene, ma è stato lunedì 1 luglio 2024 che è stata ufficialmente posata la prima pietra (finalmente assemblaggi di mattoni di plastica).
    I lavori sono iniziati bene, ma è stato lunedì 1 luglio 2024 che è stata ufficialmente posata la prima pietra (finalmente assemblaggi di mattoni di plastica). (Foto Le Télégramme/David Cormier)
  • 5 “Un nuovo quartiere”

Anche se è facile raggiungere Kergoat o Bellevue, anche in autobus, il progetto faciliterà l’accesso con i trasporti pubblici. “Questo collegherà Kergoat e Place Napoléon III, anch’essa in fase di ristrutturazione”, spiega Jacqueline Héré. “Rilasceremo la valle e la collegheremo meglio alle sponde del Penfeld. Terremo l’attrezzatura sportiva. Ciliegina sulla torta sarà il progetto “Dal passeggino al bastone”, selezionato nell’ambito del bilancio partecipativo. Avremo un nuovo quartiere! “. Ciò comporterà l’installazione di segnaletiche sul pavimento, mobili per il divertimento e il relax (tavolo, tavolo da giochi, biblioteca) e attrezzature sportive (bicicletta ellittica, tavolo da ping-pong). Attrezzature mobili e apparecchi di illuminazione.

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