26 novembre 1974. Simone Veil si prepara a difendere davanti a un'assemblea il suo disegno di legge che depenalizza l'aborto “composto quasi esclusivamente da uomini”. “Nessuna donna ricorre volontariamente all’aborto. E’ sempre un dramma, resterà sempre un dramma”dichiara. La cosiddetta legge Veil venne adottata solo pochi mesi dopo, il 17 gennaio 1975. Un discorso storico che durerà nel tempo, anche 50 anni dopo, nonostante la forte opposizione che dovettero affrontare.
Leggi anche: “È un duro colpo”, la Regione taglia il rubinetto per la parità di genere
1982, rimborso da parte della previdenza sociale. 1999, arrivo di “pillole del giorno dopo” in tutte le farmacie e senza prescrizione medica. 2001, proroga del termine a 12 settimane. L’accesso all’aborto si espande, l’opposizione aumenta. “I commando anti-aborto”azioni generalmente non violente, emerse negli anni '80: manifestazioni, trattative o blocchi di sale operatorie, erano opera di associazioni pro-vita. Nell’Assemblea o nei dibattiti televisivi, l’aborto anima i dibattiti politici.
Da questo discorso del novembre 1974, l’accesso all’aborto ha continuato ad evolversi, fino al 4 marzo 2024. La Francia è diventata il primo paese a includere l’aborto nella sua Costituzione. Ciò riafferma il carattere fondamentale di questa libertà in Francia, 50 anni dopo la sua adozione.