Alcol e sentimenti, condivisi o meno, costituiscono un cocktail esplosivo

Alcol e sentimenti, condivisi o meno, costituiscono un cocktail esplosivo
Alcol e sentimenti, condivisi o meno, costituiscono un cocktail esplosivo
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Se Brahim non era presente al processo a marzo è perché, senza documenti, non ha domicilio in Belgio. Non è stato possibile convocarlo per questa udienza penale che ha fatto seguito ad una denuncia dell’uomo con cui aveva vissuto.

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Quest’uomo, ricorda il giudice, è disabile e ha indicato di ospitare Brahim. “Dice che eri violento, soprattutto quando facevi uso di molte droghe.”, ha introdotto il giudice. I fatti sono avvenuti tra novembre 2021 e gennaio 2022. La vittima, di origine ruandese, non ha intentato causa civile ma foto e certificato medico mostrano contusioni sulle cosce.

Alloggio o alloggio condiviso?

“Quali erano le vostre relazioni?”, chiede il giudice. “Pagavo l’affitto di 200 euro al mese e la spesa la pagavo di tasca mia. Ad un certo punto ho deciso di andarmene.”ha detto con fermezza, tramite un interprete, Brahim, che si è presentato come “Musulmano marocchino”.

Brahim nega di aver colpito: “Stava cadendo dalle scale. Quando è caduto, l’ho raccolto perché era disabile. Ero io a fare la spesa. Lo accudivo come se fosse mio figlio.”argomenta, sottolineando “Ho trascorso tre mesi a Saint-Gilles per niente. Ha ritirato la denuncia. Fa parte del passato.”.

“Quando mi sono rifiutata di dargli quello che voleva, ho cercato un’altra sistemazione. Non sapevo che fosse innamorato di me. Pensavo fosse fraternità. I ​​rapporti tra uomini per noi sono proibiti.”disse subito.

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Il giudice lo interrompe. “Secondo lo sfruttamento del suo cellulare, il denunciante ha scritto in un SMS: ‘Ti amo Brahim e ti amerò per sempre. Anche se mi colpisci, ti amerò'”. E, aggiunge, “Più tardi, in uno scambio di SMS, scrive: ‘Brahim, mi hai fatto male Brahim’, al che tu rispondi: ‘Scusa, figliolo, scusa'”..

SMS contestati

Brahim dice di non riconoscere questi messaggi, precisando che, per tre anni in Belgio, ha cercato di aiutarlo, di fargli del bene. Quanto alle lesioni riscontrate sul corpo della vittima, le attribuisce a cadute dalle scale.

Brahim lo riconosce. All’epoca beveva alcolici la sera quando tornava a casa dal lavoro. “Ma lui, di prima mattina, beveva alcolici a colazione. Abitavamo al terzo piano. Ogni volta che cadeva, cadeva. Era un alcolizzato.”

Vuole avere una relazione con me e io, dato che sono musulmano e non ebreo, non lo faccio.

Nel procedimento di opposizione è la difesa a parlare per prima. “Il mio cliente, che pagava 200 euro al mese, era ospitato da un uomo di 20 anni più grande che era omosessuale. E’ un suo diritto. Il mio cliente non è omosessuale, è un suo diritto”, esordisce l’avvocato. “Il mio cliente dice che il querelante cade, si fa male e si prende cura di lui. È merito suo.”. E da notare che due vicini, intervistati, hanno assistito ad un insulto ma non ad una percossa. E da constatare che, se effettivamente ci sono state percosse, è bastato chiedere a Brahim di uscire di casa. Per l’avvocato il fascicolo è particolarmente “nebuloso”. Occorre quindi assolvere.

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Il pubblico ministero ha una lettura completamente diversa. Spiega che il denunciante ha detto alla polizia di aver incontrato Brahim al mercatino delle pulci dove quest’ultimo lavorava. Le ha chiesto di venire a stare con lui e hanno iniziato a fare sesso. Brahim, ha spiegato il denunciante, è diventato violento mentre era sotto l’effetto di alcol e droghe e si è poi colpito alle gambe con una cintura. Interrogato, Brahim ha detto alla polizia: “Lui vuole avere una relazione e io, dato che sono musulmana e non ebrea, non lo faccio.”

Gli SMS e i certificati medici, che riportano contusioni alle gambe, supportano le dichiarazioni del denunciante, ritiene il pubblico ministero che chiede di confermare la sentenza.

Invitato a parlare per ultimo, Brahim lo ripete: “Non ci sono prove contro di me. Quando non gli davo quello che voleva, il suo amore si trasformava in odio.” Sentenza del 12 luglio.

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