Celine Dion affetta dalla sindrome della persona rigida: l’IHU di Montpellier vuole aiutare la cantante

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Due anni fa, dopo aver cancellato diverse date, Celine Dion fece un annuncio scioccante su Instagram: “Recentemente mi è stata diagnosticata una rarissima anomalia neurologica chiamata sindrome dell’uomo rigido.“Dopo un lungo periodo di silenzio, la cantante 56enne torna sotto i riflettori con l’uscita del documentario Io sono: Céline Dion (disponibile su Prime Video), in cui racconta la sua lotta contro questa rara malattia neurologica che provoca in particolare rigidità dei muscoli lombari e del tronco. Commosso dalla battaglia dell’interprete di “Così che mi ami ancora”, Christian Jorgensen, direttore dell’IHU di Montpellier, ha deciso di venire in suo aiuto, come riportato da France Bleu Hérault mercoledì 26 giugno.

Insieme ai nostri colleghi, lo specialista in malattie autoimmuni ha lanciato un appello finanziario a Céline Dion per raccogliere diversi milioni di euro per sviluppare una cura per lei. “Se qualcuno oggi arriva con 10 milioni di euro e mi dice ‘fammi una biomedicina’‘, Io faccio“, ha assicurato i nostri colleghi. Christian Jorgensen ha tuttavia voluto chiarire che il processo è stato un po’ complicato dato lo status di superstar di Céline Dion: “L’entourage delle stelle, è sempre un po’ strano, un po’ vago, poco concreto. Non si tratta necessariamente di persone a cui proporre un piano di sviluppo scientifico, quindi non credo che la stessa Celine Dion avesse una proposta concreta.” Continua.

© Amazon Prime Video tramite BestimageCéline Dion vittima di una delle sue terribili crisi causate dalla sindrome della persona rigida durante le riprese di I am: Céline Dion (disponibile su Prime Video).

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Celine Dion ha dovuto affrontare crisi terribili

Nel documentario Io sono: Céline Dion, la regista Irene Taylor ha avuto l’opportunità di immortalare uno dei terribili attacchi di spasmi della cantante causati dalla sua sindrome. “Questa è la cosa peggiore che abbia mai filmato“, ha confidato il regista durante un’intervista a parigino. E aggiungere con terrore: “Ero così a disagio, in preda al panico. Ero tutto solo con il dottore e il cameraman nella stanza, avevo le cuffie e riuscivo a malapena a sentire il suo respiro. Durò quaranta minuti prima che riprendesse conoscenza.

Crediti fotografici: Pierre Perusseau / Bestimage

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