“Populisti al potere, un dramma per la democrazia” (di Jean-Hervé Lorenzi)

“Populisti al potere, un dramma per la democrazia” (di Jean-Hervé Lorenzi)
“Populisti al potere, un dramma per la democrazia” (di Jean-Hervé Lorenzi)
-

Gli Incontri Economici di Aix-en-Provence 2024 si trovano ad affrontare due grandi sfide. In primo luogo, l’assoluta necessità di ripristinare un dibattito informato e pacifico. Allora, l’imperativo di rispondere alla domanda che tormenta le nostre società contemporanee: l’idea stessa di progresso è in crisi? Viviamo da quasi mezzo secolo convinti che la scienza, la tecnologia, la conoscenza e lo sviluppo delle classi medie avrebbero creato le condizioni per un mondo dal progresso ininterrotto. Alcuni hanno sottolineato il peso degli sviluppi materiali.

Pensioni: un tema esplosivo al centro delle elezioni legislative anticipate

Altri hanno accolto con favore le rivoluzioni della medicina che consentono alle persone di vivere meglio e più a lungo. La scuola è stata aperta a tutti e l’Europa ha recuperato il ritardo negli Stati Uniti. L’epoca era piena di illusioni su un Occidente trionfante, che utilizzava la Cina come una fabbrica mondiale per riservare a sé solo funzioni nobili. Caduto il Muro di Berlino si arrivò a credere che la Storia fosse “finita”. Che il trionfo delle democrazie liberali e dell’economia di mercato fosse acquisito.

Questa euforia fu di breve durata. L’11 settembre, l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan e poi la crisi dei mutui subprime hanno dato inizio ad un primo disincanto. Il ritorno della guerra in Europa, il nuovoLa nuova fase del conflitto israelo-palestinese e la crescente contrapposizione tra Cina e Stati Uniti confermano la scomparsa della visione ereditata dal dopoguerra. Multidimensionale, questa crisi non è solo geopolitica. È anche identità. Le tensioni sulla scena internazionale incoraggiano il ritiro, la sfiducia e, più recentemente, una corsa agli armamenti. Ovunque osserviamo un ritorno del quadro nazionale, conseguenza della costruzione europea concentrata per troppo tempo sulla sola integrazione economica. Le speranze di Francis Fukuyama sembrano astratte in un momento in cui uno shock immenso rischia, in pochi giorni, di scuotere la nostra Repubblica.

I motori dell’interesse generale e del bene comune

In questo contesto di incertezza, siamo usciti dal regno della realtà, trovandoci di fronte a un regno ideologico dove il buon senso non ha più alcun peso. Fatti e obiettività vengono soppiantati visioni partitiche che alterano la nostra comune percezione della realtà. Di conseguenza, il dibattito pubblico si sta polarizzando e alimentando profonde divisioni sociali. L’erosione della fiducia nelle istituzioni e nei media contribuisce a creare un clima di sfiducia diffusa, che porta al rifiuto delle élite. Questa atmosfera apre la strada al populismo. Questi movimenti si presentano come una soluzione alle disfunzioni democratiche. In realtà costituiscono una falsa risposta a ciò che affermano di combattere. Il mondo economico, dalle figure accademiche ai leader aziendali, deve assumersi la responsabilità e partecipare attivamente alla pacificazione della società. La storia recente ce lo dimostra: l’ascesa al potere dei populisti è sempre sinonimo di tragedia per la democrazia.

Questa edizione degli Incontri 2024 pone al centro del dibattito il nuovo ruolo delle imprese. Questi ultimi devono diventare motori dell’interesse generale e del bene comune. Devono ripensare le proprie modalità operative articolandole attorno a tre dimensioni: riconoscimento, prospettive e remunerazione. Un migliore riconoscimento significa rendere i dipendenti pienamente coinvolti nel futuro dell’azienda, capaci di misurare l’impatto reale delle loro azioni. In un clima di perenne ansia (climatica, sociale, economica, politica), il mondo del lavoro deve essere un mondo di speranza e di rinnovate prospettive.

L’economia non può ridursi a una semplice opinione

Infine, nella sesta potenza economica del mondo, colpisce constatarlo il lavoro non permette a tutti di trovare un alloggio o di vivere con dignità. Occorre ripensare le retribuzioni e la recente attuazione del “salario dignitoso” di Florent Menegaux [directeur général de Michelin] apre la strada ad un dibattito essenziale. Queste discussioni si svolgono mentre queste stesse aziende stanno affrontando trasformazioni radicali. Le transizioni energetica, digitale, demografica e geopolitica stanno modificando il loro funzionamento, rimodellando le catene del valore, minacciandone la redditività e, di fatto, la crescita delle nostre società. Tuttavia, hanno un ruolo più fondamentale che mai, quello di essere al centro di un rinnovato contratto sociale.

La funzione di questi Incontri Aix 2024 è anche quella di restituire un ruolo centrale agli economisti. Questi ultimi non possono più rimanere ai margini del dibattito pubblico, e la loro voce deve risuonare nuovamente. Di fronte alle sfide del nostro tempo, è imperativo che si impegnino a fornire analisi approfondite e soluzioni pratiche. Hanno la responsabilità di semplificare la comprensione di concetti complessi per il grande pubblico e di promuovere una cultura del dibattito basata su argomentazioni supportate da dati solidi. L’economia non può ridursi a una semplice opinione; è una scienza rigorosa la cui missione deve essere quella di illuminare i decisori politici nelle loro scelte e i cittadini nelle loro decisioni elettorali. Spetta agli economisti reintrodurre questa idea fondamentale di progresso. Ogni generazione definisce il proprio percorso. I prossimi 5 e 6 luglio attribuiranno un ruolo essenziale ai giovani, condizione necessaria per rimetterci sui sentieri del progresso.

-

PREV Elezioni legislative 2024: Bastian Maldiney “realista e fiducioso nel buon senso degli abitanti” del Paese di Retz
NEXT L’adolescente sullo scooter si rifiuta di obbedire e investe un agente di polizia