“Oh, quindi erano tutti morti fin dall’inizio!” Tutti i fan di Lost, la serie cult trasmessa dal 2004 al 2010 sulla rete dell’American Broadcasting Company (ABC), hanno sentito almeno una volta questa frase. C’è da dire che l’epilogo della soap opera americana composta da sei stagioni è particolarmente controverso.
Mentre la serie è appena stata aggiunta a Netflix negli Stati Uniti, The Independent decifra l’ultimo episodio di Lost e intende porre fine a questa falsa idea secondo la quale tutti i personaggi in realtà sarebbero morti nello schianto del primo episodio. Attenzione, spoiler.
Il quotidiano britannico non ha paura di dirlo: si tratta dell’episodio finale “più frainteso” di tutti i tempi. La serie di 121 episodi si apre con l’esplosione del volo Oceanic Airlines 815, che collega Sydney a Los Angeles, che si schianta su un’isola inesplorata del Pacifico. Man mano che i sopravvissuti imparano a convivere e a sopravvivere, si rendono conto che non sono soli su questo pezzo di terra, teatro di strani eventi.
Una rappresentazione dell’aldilà
Centoventi episodi dopo, le scene finali della fiction immaginata da JJ Abrams sono intervallate da eventi accaduti sull’isola e da una sequenza temporale alternativa nota come “flashsideways” – scene che sostituiscono i flashback (ritorni indietro rispetto al momento principale della storia , qui la vita dei personaggi prima dell’incidente) e i flashforward (o “prolessi” in francese, cioè elementi della storia che dovrebbero svolgersi in un tempo futuro, qui la vita dei protagonisti dopo che sono riusciti a fuggire dal isola).
Queste scene arrivano dopo che Juliet (interpretata da Elizabeth Mitchell), bloccata negli anni ’70, fa esplodere una bomba all’idrogeno nei momenti finali della quinta stagione, nel tentativo di impedire la costruzione di…
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