NARRATIVA – Dall'inizio di questa legislatura, dietro le quinte, deputati e ribelli socialisti sono impegnati in una battaglia nascosta in vista del 2027. Essa viene alla luce oggi dopo la proposta di un patto di “non censura” del socialista Boris Vallaud.
« Ha perso la pazienza ? » Domenica, dopo aver scoperto la proposta di Boris Vallaud, questa Insoumise ha quasi sputato il suo caffè. Il capo del gruppo socialista all'Assemblea ha appena accennato, nel programma “Questioni politiche”, su France Inter, all'idea di proporre « tutti i presidenti dei gruppi del Senato e dell'Assemblea dell'arco repubblicano a porsi la questione delle condizioni di non censura ». Un’offerta che proietta nell’era post-Barnier e che apre quindi la porta a un lavoro congiunto con movimenti diversi da quelli dell’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP), tra cui la destra e i macronisti.
Proclamazione immediata nelle file ribelli. « Avviso. Il PS organizza una nuova “base comune” con altri al posto del Nuovo Fronte Popolare. Vallaud, Faure, Bouamrane tendere loro la mano. Chi impedirà questo cambio di linea al PS ? »pubblica immediatamente Jean-Luc…
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