Venerdì, a Dakar, il Ministro delle Comunicazioni, delle Telecomunicazioni e degli Affari Digitali ha lanciato ufficialmente il Progetto per Accelerare l’Economia Digitale in Senegal (PAENS), per un costo di 95 miliardi di FCFA (ovvero 150 milioni di dollari). Finanziato dalla Banca Mondiale, questo progetto mira principalmente ad espandere l’accesso alla connettività a banda larga a prezzi accessibili e resistente al clima, nonché a migliorare l’adozione di servizi di e-government e cartelle cliniche elettroniche.
Durante la cerimonia di lancio, il ministro Alioune Sall ha incoraggiato i senegalesi a sostenere questo progetto che, secondo lui, aiuterà a risolvere molte questioni legate alla salute e alla digitalizzazione. Ha inoltre sottolineato che le numerose iniziative adottate negli ultimi anni non hanno ancora prodotto i risultati attesi, rammaricandosi che l’obiettivo di diventare un riferimento nella digitalizzazione in Africa entro il 2025 sembri ormai fuori portata. Tuttavia, ha assicurato che lo Stato senegalese e tutti gli attori del settore digitale si impegneranno per risolvere questi problemi in modo sostenibile.
Anche il Ministro della Sanità e dell’Azione Sociale, Ibrahima Sy, ha accolto con favore i vantaggi di questo progetto, in particolare il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie digitali e delle piattaforme digitali. Ha avvertito che qualsiasi fallimento in queste aree potrebbe incidere sulla fiducia dei fornitori di servizi nel digitale.
La Banca Mondiale ha riaffermato il suo sostegno al governo senegalese. Jana Kunicova, direttrice del settore per lo sviluppo digitale presso la Banca mondiale, ha affermato che tutti i team della Banca rimarranno mobilitati per sostenere il governo durante l’intero processo, contribuendo così alla crescita e allo sviluppo del Paese a medio e lungo termine. Il progetto prevede di fornire un migliore accesso a Internet ad alta velocità a 5 milioni di persone nelle regioni della Casamance e del bacino delle arachidi entro il 2029 e di digitalizzare le cartelle cliniche nel 50% dei centri sanitari.
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