una civiltà poco conosciuta da scoprire a Bordeaux

una civiltà poco conosciuta da scoprire a Bordeaux
una civiltà poco conosciuta da scoprire a Bordeaux
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CÈ la grande mostra dell’estate al Musée d’Aquitaine, e uno degli eventi culturali che segneranno la stagione turistica di Bordeaux. Fino al 3 novembre il Museo di Storia e Antropologia si interessa alla civiltà greco-egiziana. Questa civiltà che si estende lungo tre secoli, dalla conquista di Alessandro Magno (332 a.C.) alla battaglia di Azio (30 a.C.), e la cui figura più nota è la regina Cleopatra VII, resa popolare dal cinema (Elizabeth Taylor, Monica Bellucci …) o il famoso fumetto di Asterix.


Lo spazio dedicato alla figura di Cleopatra, la personalità più nota dell’Egitto tolemaico.

Laurent Theillet/SO

Anche una stanza è dedicata esclusivamente a questa regina. Lì vediamo locandine ed estratti di film, figurine da collezione, proiezioni di un videogioco, riviste: tutto ciò che ha alimentato la leggenda di una femme fatale, ninfomane, ossessionata dal lusso e dall’eccesso. “Un’immagine creata durante il regno dell’imperatore Ottaviano, con il quale era in conflitto, e che successivamente si è perpetuata”, spiega Sophie Griselle, coordinatrice della mostra.

“Tra la Grecia classica e l’Impero Romano, l’Egitto tolemaico si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo”

Qui, però, non si tratta di riabilitare la regina – «Potrebbe essere oggetto di un’unica mostra» – ma di far conoscere una civiltà che non si limita alla figura di Cleopatra. “Tra la Grecia classica e l’Impero romano, l’Egitto tolemaico si estendeva a tutto il bacino del Mediterraneo”, spiega Laurent Védrine, direttore del Museo dell’Aquitania. “Si è nutrito di scambi, di incroci, a volte di tensioni. Le ricerche più recenti hanno dimostrato che le culture egiziana e greca si mescolavano a tutti i livelli della società. »


Sigilli che rappresentano i re greci che indossano acconciature in stile egiziano.

Cap. L.

Tempio di Iside

L’esposizione si basa infatti sugli scavi o sulla decifrazione dei papiri effettuati negli ultimi anni. Essi completano i prestiti (Biblioteca nazionale di Francia, Museo del Louvre, Museo delle Confluenze di Lione, Fondazione Gandur di Ginevra, ecc.) e i pezzi lasciati in eredità alla città di Bordeaux da Jean-Ernest Godard, egittologo dilettante del XIX secolo.e secolo, che non usciva dalle riserve da molto tempo. In particolare il modello di un tempio dedicato a Iside, un tempo costruito a Dendour, vicino all’attuale Sudan, e ora conservato al Metropolitan Museum of Art di New York.


Un modello di un tempio un tempo costruito vicino all’attuale Sudan e ora conservato al Metropolitan Museum of Art di New York.

Laurent Theillet/SO

La profusione di divinità in bronzo mostra chiaramente quanto i culti fossero mescolati. “I re greci capirono molto presto che dovevano ottenere l’appoggio del clero egiziano per legittimare il loro potere”, spiega Sophie Griselle. Una stele prestata dal Louvre mostra la regina Arsinoé elevata al rango di divinità.


Statuette in bronzo di divinità che mostrano quanto i culti si siano mescolati.

Laurent Theillet/SO

Un’altra stele, che riprende tutti i codici dell’iconografia religiosa egiziana, è accompagnata da un testo in greco che evoca Cleopatra. Sigilli e monete mostrano re greci che indossano corone o parrucche tipicamente egiziane. Una statuetta rappresenta il dio Serapide, ispirato ad Api e Osiride, ma con le stesse fattezze di Zeus.


Maschere funerarie impeccabilmente conservate.

Laurent Theillet/SO

Boom economico

In una sala dedicata esclusivamente alle pratiche funerarie, scopriamo il sarcofago di Dioskourides, generale del re Tolomeo VI, greco quindi, ma mummificato, secondo i riti egiziani. Altre mummie, scoperte tra il 1901 e il 1902 dall’archeologo Pierre Jouguet, sono rappresentate in foto. Lì l’interesse risiede nelle scatole che le circondano e che contengono papiri, alcuni dei quali sono ancora in fase di studio.


I papiri esposti testimoniano il boom economico dell’Egitto prima della conquista romana. Alcuni sono ancora in fase di studio.

Laurent Theillet/SO

Ci sono pezzi decorativi di mummie, dai colori vivaci sorprendentemente conservati, e soprattutto testi che sono testimonianze di una società nel pieno del boom economico. L’aumento delle terre coltivabili, lo sviluppo del commercio con altri paesi e la generalizzazione della moneta appaiono attraverso quotazioni, registri di riscossione dei tributi o documenti che riportano lavori nelle aree agricole. Ma vi troviamo anche documenti letterari, come questo papiro che presenta un estratto dell’“Odissea” risalente al 3°e secolo a.C. Si tratta di una delle più antiche copie conosciute del testo attribuito a Omero.

La mostra può essere visitata anche (soprattutto?) per il piacere degli occhi. Per il lato monumentale dei sarcofagi, l’aspetto ieratico di una statua sfinge, la bellezza delle maschere funerarie, la finezza dei gioielli o delle statuette di divinità. L’Egitto affascina ancora nel 2024. E a Bordeaux non dà luogo a una mostra archeologica da trentadue anni.

Dal martedì alla domenica dalle 11:00 alle 18:00. Da 2 a 6 euro. musee-aquitaine-bordeaux.fr

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