Lo Stade Toulouse, forte dell’esperienza delle finali contro un avversario totalmente paralizzato dalla sfida, ha umiliato venerdì a Marsiglia Bordeaux-Bègles (59-3), vincendo il suo 23esimo Bouclier de Brennus e una terza Coppa d’Europa/Campionato dopo quelle del 1996 e il 2021. Nove tentativi a zero e il divario più grande nella storia delle finali. Il Tolosa ha fatto ben più che recitare la lezione, gareggiando fin dai primi minuti per condurre sempre il risultato e soprattutto prendere in mano la situazione.
Uno stadio clinico del Tolosa
I compagni di Maxime Lucu si sono difesi con rabbia, hanno provato e riprovato a giocare a rugby, ma i Rouge et Noir erano decisamente troppo forti. Yannick Bru, l’allenatore del Bordeaux, aveva tuttavia avvertito giovedì che bisogna giocare una finale, di non considerarsi già felice di parteciparvi e soprattutto di “non essere spettatori”. Tuttavia, questo è quello che sembravano essere i giocatori dell’UBB: febbrili, in attesa, troppo congelati dalla posta, questa posta terribile ed emozionante allo stesso tempo di vincere un primo Brennus Shield.
Dupont ha creato Dupont
Il capitano ha alzato il ritmo, variando il gioco, sin dall’inizio, concedendosi il lusso di una doppietta su exploit personale.
In seguito ad un maul, su palla recuperata da Mauvaka, il capitano del XV francese e futuro giocatore dei Sette Olimpici, si è procurato un piccolo calcio, sopra la sua linea tra gli azzurri Maxime Lucu, prima di andare ad appiattire (22-3 , 23′).
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