la scoperta di una “Pompei” marina risalente a mezzo miliardo di anni fa

la scoperta di una “Pompei” marina risalente a mezzo miliardo di anni fa
la scoperta di una “Pompei” marina risalente a mezzo miliardo di anni fa
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Nuova importante scoperta per il professor Abderazzak El Albani. Il geologo dell’Istituto di Chimica degli Ambienti e dei Materiali di Poitiers (IC2MP) e il suo team internazionale di ricercatori hanno appena rivelato l’esistenza di due nuove specie di trilobiti risalenti a 515 milioni di anni fa. Opera che ha realizzato anche la copertina dell’ultimo numero della rivista Scienzapubblicato venerdì 28 giugno 2024.

Conservato da depositi di cenere vulcanica

Scavati ad Aït Youb, nel sud-ovest del Marocco, questi invertebrati fossili sono tra i meglio conservati al mondo. “Furono sepolti da nuvole infuocate durante un’eruzione vulcanica”precisano l’Università di Poitiers e il CNRS in un comunicato stampa.

E “i tessuti biologici furono consumati dal caldo intenso”, le muffe di questi organismi viventi sono rimaste intatte. Come i resti di Pompei, città sepolta nel 79 dopo l’eruzione del Vesuvio.

“Questa scoperta dimostra il ruolo essenziale dei depositi di ceneri vulcaniche per la conservazione dei fossili e l’importanza cruciale dell’esplorazione degli ambienti vulcanici sottomarini”confida Abderazzak El Albani.

“Nuove finestre sul passato del nostro pianeta”

Gli scienziati sono stati in grado di studiare questi stampi in 3D utilizzando una tecnica di imaging, la microtomografia a raggi X, per evitare qualsiasi degrado. Questo lavoro, condotto da Arnaud Mazurier, ingegnere ricercatore presso l’Università di Poitiers, è proseguito con la ricostruzione digitale dei corpi scomparsi, fornendo “una visione senza precedenti dell’organizzazione anatomica dei trilobiti”. Ricerca che potrebbe, secondo il professor El Albani, aprirsi “nuove finestre sul passato del nostro pianeta”.

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