Marie-Line e il suo giudice: piacere colpevole

Marie-Line e il suo giudice: piacere colpevole
Marie-Line e il suo giudice: piacere colpevole
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La storia del cinema è piena di questi duetti improbabili che permettono di giocare sui contrasti. Differenze che spesso sono legate alla differenza di carattere e che spesso servono come fonti comiche.

C’è un po’ di questo in questo lungometraggio, ma c’è di più: lo scontro tra classi sociali. A Le Havre, città industriale che gioca un ruolo importante, Marie-Line lavora in un bar dove il giudice scontroso ha le sue abitudini. Tutto li separa…

Il film inizia con un montaggio parallelo delle prime emozioni della candida cameriera dai capelli rosa con Alexandre (Victor Belmondo, nipote del famoso attore) e del suo arrivo in manette alla stazione di polizia. Ovviamente c’è un collegamento…

Marie-Line si ritrova davanti al giudice. È condannata al risarcimento dei danni. Poiché ha perso il lavoro, il giudice le offre di diventare il suo autista.

Le Havre risulta essere un vero personaggio del film. (Distribuzione Funfilm)

La storia ricorda il magnifico Guida la mia auto (2021) di Ryūsuke Hamaguchi — in una modalità molto più leggera, ispirata al romanzo Cambiare la direzione dei fiumi di Murielle Magellan.

Jean-Pierre Améris è su un terreno familiare, poiché ha collaborato con lei per il film TV La gioia di vivereadattato dall’omonimo romanzo di Émile Zola.

Ma non dobbiamo guardare al grande romanziere francese, bensì a François Truffaut. Da allora il regista non ne fa nemmeno più mistero Jules e Jim (1962) fa parte della trama (a voi lasciamo il piacere della scoperta…).

Una storia naturalistica quindi, parsimoniosa negli effetti e incentrata sui dialoghi – talvolta gustosi. Resta il fatto che il tutto resta concordato, prevedibile e non evita certi cliché (il giudice nasconde il suo grande cuore sotto il suo atteggiamento scontroso, i vestiti di Marie-Line, ecc.).

Abbiamo conosciuto il regista più ispirato (in particolare L’anonimo emozionale2010), ma offre allo spettatore un tacito patto: l’interesse del film poggia sulla dinamica tra i suoi due attori principali (e sulle rispettive storie d’amore).

La popolare Louane Emera è meglio conosciuta come cantante che come attrice, il che suscita alcune apprensioni. Ma lei infonde carattere nella sua Marie-Line, goffa e ingenua, ma non un idiota. A volte manca di naturalezza.

Soprattutto se siamo di fronte a un Michel Blanc a cui il ruolo di giudice calza a pennello.

Potremmo scoprire che Jean-Pierre Améris è un po’ pesante nella sua favola sui determinismi sociali. A volte è importante ricordare cose molto semplici, compreso il fatto che non tutti hanno le stesse possibilità nella vita…

Purché accettiamo di abbandonarci al piacere del racconto e di assaporare l’omaggio sentito a Truffaut, Marie-Line e il suo giudice si rivela un bel momento di cinema, con un finale particolarmente riuscito.

Marie-Line e il suo giudice viene presentato al cinema.

Marie-Line e il suo giudice, trailer (Funfilm Distribution)

Nei titoli di coda

  • Valutazione: 6,5/10
  • Titolo: Marie-Line e il suo giudice
  • Genere: commedia-dramma
  • Regia: Jean-Pierre Améris
  • Cast: Louane Emera, Michel Blanc, Victor Belmondo
  • Durata: 1 ora e 43 minuti

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