Le nostre società sono più urbane che rurali e la conoscenza della natura che ci circonda sta scomparendo quasi con la stessa rapidità con cui si sta erodendo la biodiversità. Ogni settimana, Patrick Camus e Christian Fontaine, due abitanti della regione di Auray (Morbihan), scienziati e insegnanti di formazione, ci aiutano a riscoprire le piante e gli animali della regione alreana. Oggi concentriamoci sul merlo.
Nero o marrone?
Il merlo, er vouialh in Vannetais, è un uccello comune, presente tutto l’anno nei giardini e nei parchi dove trova siepi dove nidificare. Il maschio è nero con il becco giallo e gli occhi cerchiati di giallo. La femmina, o merlet, dal piumaggio color cioccolato, viene spesso confusa con un tordo. Prati, boschi e siepi sono i suoi habitat preferiti, sia in città che in campagna. Appeso su un ramo, allieta l’atmosfera al mattino presto e alla sera tardi con il suo canto potente, melodioso e flautato. Disturbato, vola via emettendo un acuto e prolungato grido di avvertimento.
Fedeli… per la stagione!
Si formano coppie per la stagione riproduttiva. Il maschio difende il suo territorio, dall’inverno in poi, con ripetute grida brevi e forti. Il nido a coppa, rivestito di materiale vegetale pregiato, ospita, da febbraio, da due a tre covate annuali di tre-sei uova bluastre macchiate di marrone.
Cibo e credenze
I merli si nutrono principalmente di invertebrati: insetti, ragni e lombrichi, ma anche di frutti e bacche. Il ciliegio, kelez mouilc’hi, in bretone “ciliegio merlo”, spesso ne fa le spese. In inverno grattano il terreno, rivoltano mucchi di foglie in cerca di prede e apprezzano anche le mele cadute a terra o… su un vassoio!
Non potare le siepi e i cespugli tra aprile e luglio e predisporre prati corti e naturali per favorirne l’arrivo. Nella cultura celtica, questo uccello dal piumaggio nero è considerato un animale divino che porta un messaggio di saggezza e guida.