Saint-Malo: perché la mediateca preoccupa il comune

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Samuel Sauneuf

pubblicato su

27 giugno 2024 alle 20:32

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È uno dei fiori all’occhiello dell’architetto contemporaneo di Saint-Malo. Sorprendente e notevole, lo abbiamo spesso sentito dire. Con le sue ondulazioni che ricordano il mare, la Porta Grande, che ospita la mediateca di Saint-Malo e tre cinema d’essai, ha conquistato rapidamente estimatori quando è stata aperta al pubblico nel dicembre 2014.

23 milioni tasse escluse

Erano già passati dieci anni. E per questo (giovane) centro culturale di 6.500 mq, che costò all’epoca più di 23 milioni tasse escluse, è già tanto (troppo).

L’immenso nastro curvo ricoperto di pannelli fotovoltaici che attraversa il tetto dell’edificio sta invecchiando male. “Il ‘binario’ della Porta Grande sta arrugginindo”, spiega il sindaco di Saint-Malo Gilles Lurton. “E potrebbe, a lungo termine, presentare un certo pericolo.”

Battaglia di esperti

Ecco perché quasi un anno fa sul posto sono stati installati i ponteggi. “Sono lì per permettere ai vari esperti di osservare i danni. Invece di installarli e poi smantellarli ogni volta, li lasciamo sul posto per tutta la durata della valutazione”.

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Competenza che potrebbe durare a lungo, molto tempo. Qual è la posta in gioco in questa battaglia di esperti? Sapere chi è “responsabile” di questo invecchiamento precoce. Una sfida “di notevole entità” con “un’opera architettonica che non deve essere snaturata”, precisa Gilles Lurton.

Nel frattempo, la Città ha dovuto includere altri 100.000 euro nel suo budget 2024 per finanziare l’installazione di questi impianti.

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