L’ufficio turistico di Quimper Cornouaille è di nuovo pieno

L’ufficio turistico di Quimper Cornouaille è di nuovo pieno
L’ufficio turistico di Quimper Cornouaille è di nuovo pieno
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L’incontro è diventato consueto in questo periodo dell’anno. Mentre la stagione estiva inizia a entrare nel vivo nella città di Odet, l’Ufficio del Turismo di Quimper Cornouaille ha riunito partner e membri, mercoledì 26 giugno 2024, per un’assemblea generale destinata a guardare alcuni momenti nello specchietto retrovisore. E il bilancio dell’anno trascorso è semplice. Il 2023 è stato “bellissimo”, secondo l’ammissione di Marie Le Garrec ed Eric Vighetti, rispettivamente presidente e direttore della struttura. I numeri parlano da soli. L’anno scorso, 285.543 visitatori hanno visitato i siti di Quimper (250.164) e Locronan (35.379, + 158% dall’apertura). Molto meglio che nel 2022 (249.536), “anno di transizione” dopo il covid. Anche se la struttura non ha ancora raggiunto i 350.536 turisti nel 2019, torna quindi a “un formato un po’ più classico”, osserva Eric Vighetti.

Nonostante le cifre, Marie Le Garrec vuole sfumare. “Qui”, ha detto, “siamo ancora preservati rispetto a molte regioni della Francia”. “Dobbiamo mettere le cose in prospettiva”, conferma il regista. Ci sono picchi di presenze, è vero, ma non c’è overtourism”.

  • 2 Il ritorno degli inglesi

    Il direttore osserva anche “un ritorno più significativo della clientela estera, europea in particolare”. Da aprile a settembre 2023 ha rappresentato oltre il 25% delle presenze complessive. “Il che è importante e ci mette in una buona posizione a livello regionale”, aggiunge. L’anno scorso, 67 nazionalità hanno messo piede per le strade di Quimper. Tra questi visitatori, Marie Le Garrec cita subito i tedeschi, “la clientela primaria”, ma anche spagnoli, italiani, belgi, svizzeri e olandesi.

Senza dimenticare gli inglesi che stanno tornando alla ribalta. «Venti anni fa rappresentavano la metà della clientela straniera totale», spiegano i due. Ma avevano abbandonato il territorio ben prima della pandemia, a causa di un “fenomeno pre-Brexit” che sembra quindi in via di conclusione.

  • 3 Un 2024 già impegnativo

    Questa dinamica verrà confermata nel 2024? Lo sperano una ventina di dipendenti dell’ufficio. Ma il direttore e il presidente non nascondono che il tempo imprevedibile ha già “avuto un impatto considerevole” quest’anno. Le vacanze di Pasqua hanno pagato il prezzo. I ponti di maggio, già meno. Per l’estate “attualmente assistiamo a un tasso di prenotazione nei campeggi e negli hotel che non è equivalente a quello del 2023”, sottolinea Eric Vighetti. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei professionisti non è preoccupata perché ha l’abitudine di prenotare tardi”. Speriamo quindi che la pioggia non smorzi nuovamente l’entusiasmo.

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