Alla Galleria Pop di Sète, incontro al vertice tra Combas, Di Rosa, Dezeuze e Viallat

Alla Galleria Pop di Sète, incontro al vertice tra Combas, Di Rosa, Dezeuze e Viallat
Alla Galleria Pop di Sète, incontro al vertice tra Combas, Di Rosa, Dezeuze e Viallat
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Combas, Di Rosa, Dezeuze e Viallat: i quattro artisti erano tutti insieme nell’ambito della loro mostra collettiva alla Galleria Pop di Sète.

“Il momento è storico!” Davanti al pubblico ospite, Pascal Saumade, direttore della Galleria Pop di Sète, non rifugge dal piacere e assapora la sua buona fortuna. Nell’ambito di una mostra intitolata un po’ pomposamente “Carré d’As”, è riuscito nell’impresa di riunire i principali rappresentanti di due grandi tendenze dell’arte contemporanea francese. In questo caso: Robert Combas, Hervé Di Rosa per la figurazione libera e Claude Viallat, Daniel Dezeuze per i supporti/superfici. A due passi dalla stazione di Sète, hanno festeggiato tutti insieme l’inaugurazione della loro mostra collettiva per un episodio che sicuramente rimarrà a lungo nella memoria dei presenti.

Rapporto con l’immagine

“Non c’è riconciliazione poiché non siamo mai stati arrabbiati”. Visibilmente affascinato da un Combas mobile fatto di rami e tubi di plastica, Claude Viallat temporizza il carattere eccezionale di questa riunione di famiglia. “Ognuno lavora sulla sua linea, è normale che le correnti si creino in reazione tra loro”. Perché al di là del gap generazionale, è nel rispettivo rapporto con l’immagine che le due tendenze si distinguono. Quasi assente da supporti/superfici dove la materia spesso prevale sul soggetto, l’immagine è invece esaltata dai fautori della figurazione libera che la fanno emergere dalle loro opere talvolta molto iconoclaste.

Scultura della pace

I punk della figurazione libera hanno dunque fatto pace con i teorici dei supporti/superfici. Una Pascia Scultura in questo caso, poiché ciò è stato reso possibile solo a condizione che non fossero esposti dipinti ma sculture di ciascun artista. Come regalo, il signor Combas, tutto in tuta, ha regalato anche al signor Viallat, un po’ sorpreso, una borsa di tela di juta. Un po’ più indietro, il signor Dezeuze si è rifugiato davanti al muro dove si trovava una delle sue Balestre che dialogano con le opere antropomorfe in legno di recupero del Sig. Di Rosa o con le sculture ancora in legno del Sig. Combas. Un modo per rendere omaggio, attraverso la materia, a questo Sud che li accomuna tutti. “Una storia di ciottoli, raccolta di giardini e mistero”come scrive anche Pascal Saumade, che ha scritto questo martedì sera nella bellissima città di Sète.

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