Una poltrona per l’orchestra – Il sito di recensioni teatrali parigine » Vaslav, di Olivier Normand a L’Échangeur de Bagnolet, nell’ambito dei Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis

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In mostra, Agenda, Recensioni, Eventi // Vaslav, di Olivier Normand a L’Échangeur de Bagnolet, nell’ambito dei Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis

27 giugno 2024 |
Commenti chiusi su Vaslav, di Olivier Normand a L’Échangeur de Bagnolet, nell’ambito degli Incontri Coreografici Internazionali di Seine-Saint-Denis

© Bruno Gasperini

ƒƒƒ articolo da Nicolas Thévenot

Quattro file di perle non sono troppe per il collo sottile e sottile di Vaslav. Pescati dal moderno mondo capitalista, viaggiavano dalle fabbriche del Celeste Impero. Da questa fatticità poco costosa aumenta il valore poetico. Sormontata da un cappello con pompon rosso, vestita con un lungo abito di velluto scuro, la creatura di Olivier Normand è un marinaio e una sirena allo stesso tempo, ma sempre una poesia in sé. Ed è questa infatti la caratteristica, del resto, di tutti coloro che popolano il “ Spettacoli trans genettiani » per usare le parole esatte di Vaslav (si tratta ovviamente di Jean Genet, l’inventore di Notre-Dame des fleurs, e non di Gérard Genette, creatore del concetto di transtestualità). Vaslav, lo pseudonimo di viaggio di Olivier Normand, che abitualmente officia da Madame Arthur, ha qualcosa al suo attivo, un’erudizione senza pari che certamente si aggiunge, se ciò fosse ancora possibile, alla sua spettacolare bellezza. La forma proposta da Olivier Normand è un collegamento, anzi un’inclusione, di un pubblico di neofiti tra cui l’autore di queste righe, che ha poca conoscenza del mondo del cabaret, svelando dietro le quinte e il trucco in piccoli tocchi, lasciando intravedere bene l’affermato Olivier Normand risplende in tutto e per tutto sotto la maschera del suo Vaslav. Naturalmente a suo agio nel faccia a faccia che instaura, dopo aver espressamente calpestato questa quarta parete, Vaslav padroneggia l’arte del botta e risposta con la finezza e l’eleganza di un’arte floreale.

Ma soprattutto, e soprattutto, Vaslav possiede il dono dell’ubiquità poiché, forma di cabaret solitamente riservata all’oro e ai fregi arturiani vulviani (Madame Arthur, e non Re Artù), qui è programmata ai Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis (segno che esiste effettivamente un corpo in questa creatura fantastica) e presto anche all’aria aperta al Festival di Parigi in estate! Olivier Normand interpreta la metafora orticola parlando della sua creatura “spostata dalla sua serra tropicale”, e, in effetti, Vaslav opera un’emozionante deterritorializzazione, spostando i confini tra i generi (qui ovviamente non si parla solo di maschile e femminile), tra i teatri e gli altri luoghi, tra i pubblici. IL travestimento è quindi fatto in viaggio nel biotopo culturale. Il viaggio promesso in apertura da Vaslav è costante: trasporto nel fascino amoroso che provoca irresistibilmente, e ulteriore cambiamento di scenario, attraverso il viaggio musicale sublime e sensibile, superficiale, che ci offre. Fado, canto trovatore, raga indiano, reggae, rock… si abbinano a lingue dai molteplici suoni: portoghese, francese antico, inglese… Olivier Normand, se è un virtuoso in quest’arte del travestitismo, lo è un vero camaleonte capace di modificare anche la consistenza e il colore della sua voce. Seduto e seduto al suo tavolo scatola shruti (piccolo armonium indiano portatile), sembra, con il suo berretto da marinaio, manovrare una barra del timone. E questo è certo, per un’ora, ha governato il più intimo dei viaggi, ancorandoci al cuore. I lunghi lamenti dell’armonium ci trasportavano in un nuovo altrove, esotico eppure così vicino perché fruscia dei nostri desideri e dolori, dove Vaslav sapeva coglierci delicatamente come un frutto maturo. Che dire di questa voce virtuosa, se non che la sirena di cui ci parlava nell’introduzione non era tanto quella del racconto quanto quelle che Ulisse incontrò, davvero ammalianti. C’era anche la danza, quella che mette in moto i cuori attraverso la grazia di un canto e una presenza esasperante.

© Bruno Gasperini

Vaslavdesign e interpretazione di Olivier Normand

Suono: Louise Prieur

Luce: Vincent Brunol

Prospettiva drammaturgica: Anne Lenglet

Veste: Hanna Sjödin

Disegno: François Olislaeger

visto sabato 15 giugno 2024 alle 21:00

Durata: 1 ora

Teatro L’Échangeur – Bagnolet

59 avenue Général du Gaulle

93170 Bagnolet

Prenotazioni: 01 43 62 71 20

https://lechangeur.org

Come parte di Incontri Coreografici Internazionali di Seine-Saint-Denis

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