Senegal: verso una grande riforma del panorama mediatico | APAnews

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Questa serie di misure mira a modernizzare la regolamentazione dei media.

Questo martedì 25 giugno 2024, durante una giornata di riflessione con le parti interessate dei media a Dakar, il Ministro delle comunicazioni, delle telecomunicazioni e dell’economia digitale, Alioune Sall, ha svelato le linee generali di un’ambiziosa riforma del settore dei media senegalese. Questa iniziativa mira ad adattare il quadro normativo alle sfide contemporanee, preservando l’integrità delle informazioni.

Al centro di questa riforma c’è la creazione di un nuovo organismo di regolamentazione, destinato a sostituire il Consiglio nazionale di regolamentazione dell’audiovisivo (CNRA), in carica da 18 anni. “È fondamentale disporre di un nuovo organismo di regolamentazione che tenga conto delle diverse specificità del mondo dei media e anche delle reti sociali”, ha indicato il ministro.

Pur sottolineando il carattere inclusivo e consensuale di questo processo di riforma, Alioune Sall ha indicato che questa trasformazione sarà accompagnata da una revisione del Codice della Stampa del 2017, considerato parzialmente obsoleto. Punto centrale di questa iniziativa è la depenalizzazione dei reati di stampa, in conformità con gli standard internazionali.

Il ministro ha però chiarito che “ depenalizzazione non significa assenza di sanzioni in caso di cattiva condotta e non significherebbe che i professionisti dei media non dovranno più rispondere delle loro azioni davanti ai tribunali. »

Ha inoltre elogiato il lavoro del Tribunale dei pari del Consiglio per l’osservanza delle regole di etica e di condotta professionale nei media (CORED) che dovrà svolgere il suo ruolo nella futura definizione delle sanzioni, siano esse monetarie, amministrative o giudiziarie.

La trasparenza nella governance del settore dei media è stato un altro punto forte del discorso ministeriale. Ha annunciato l’imminente pubblicazione di un elenco dei media ufficialmente riconosciuti, nonché la divulgazione dei veri proprietari delle società di media. Questa misura mira a prevenire l’uso dei media come “ strumenti di influenza o di lobbying. »

Il ministro ha affrontato anche la questione della responsabilità fiscale delle società di stampa, sottolineando che “ restano aziende regolate dalle norme in vigore e devono anche rispettare le leggi pagando le tasse, soprattutto se questi contributi vengono prelevati dal reddito dei propri dipendenti. »

Ha promesso il sostegno statale alle aziende che dimostrano una sana governance finanziaria.

Infine, il ministro ha parlato della riforma del Fondo per il sostegno e lo sviluppo della stampa, riconoscendo le preoccupazioni espresse dagli operatori del settore riguardo alla sua governance. L’obiettivo è trasformare questo fondo in una leva di sviluppo economico per il settore dei media.

BRUCIARE/te/ACQUA

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