“Rumore sugli aiuti europei alle truppe ruandesi in Mozambico”, scritto La Libre Belgique nel titolo di uno dei suoi articoli. Lunedì 18 novembre l’Unione Europea ha rinnovato gli aiuti concessi al Ruanda nell’ambito della sua missione nel nord del Mozambico, ovvero una dotazione di 20 milioni di euro nel quadro dello European Peace Facility (EFF). Dal luglio 2021, soldati ruandesi sono dispiegati nella regione di Cabo Delgado, che sta combattendo contro i gruppi jihadisti.
Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha sottolineato l’importanza decisiva della presenza ruandese per la sicurezza dell’area e ha ribadito il sostegno dell’UE alla “Soluzioni africane ai problemi africani”. Ma il quotidiano di Bruxelles suggerisce che la decisione è stata presa dopo “lunghi mesi di trattative [et] da parte nei corridoi”.
La diplomazia belga ha voluto insistere sul fatto che Bruxelles si era ufficialmente astenuta, anche diramando un comunicato stampa. “Se il Belgio si è astenuto è perché questo finanziamento europeo, motivato dalla lotta al terrorismo, andrà a beneficio diretto dell’esercito ruandese, presente nel nord del Mozambico, dove assicura, tra l’altro, gli investimenti della società francese TotalEnergies”, spiegare La sera.
“Diversione degli aiuti”
Per il quotidiano belga si tratta di un modo per denunciare la presenza dell’esercito ruandese nell’est della Repubblica Democratica del Congo. “in violazione di [son] integrità territoriale e [sa] sovranità”. I rapporti delle Nazioni Unite documentano regolarmente il sostegno militare fornito dal Ruanda ai ribelli dell’M23.
“Il Belgio insiste quindi affinché gli aiuti europei restino esclusivamente destinati alla lotta al terrorismo in Mozambico e non vengano dirottati per altri scopi e in altri settori di operazioni”.
La Libre Belgique precisa che i rapporti tra Kigali e Bruxelles sono a dir poco gelidi “dopo una serie di inciampi”. Le scaramucce amministrative hanno ostacolato le nomine degli ambasciatori, e in particolare il Ruanda “blocca la candidatura di un diplomatico belga al posto di rappresentante speciale dell’Ue nella regione dei Grandi Laghi”. Al contrario, “il governo belga dimissionario sembra quindi deciso a evitare qualsiasi tensione con le autorità congolesi, sempre accolte a Bruxelles con deferenza, nonostante la condanna a morte di un belga, Jean-Jacques Wondo, in caso di tentativo di colpo di stato. Lo Stato surrealista guidato da una banda di cenciosi avventurieri di maggio”.
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