Wakeboard inclusivo: gli studenti dell’Audin College danno l’esempio

Wakeboard inclusivo: gli studenti dell’Audin College danno l’esempio
Wakeboard inclusivo: gli studenti dell’Audin College danno l’esempio
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Questo venerdì 31 maggio mattina, gli studenti del collegio Josette-et-Maurice-Audin di Vitry si trovano alla base nautica di Choisy-le-Roi per la loro sessione settimanale di wakeboard. Ma i soci dell’Associazione Sportiva non sono gli unici a salire nel direttivo quel giorno. Li accompagnano i giovani delle classi Ulis (Unità Localizzate di Inclusione Educativa) dei collegi Henri-Barbusse di Alfortville e Jean-de-Beaumont di Villemomble, nonché dell’IEM (Istituto di Educazione Motoria) La Passerelle de Boissy-Saint-Léger nell’acqua… O meglio sull’acqua.

Ad alta velocità

Un’introduzione alla velocità condotta dai giovani dell’Audin e dal loro insegnante di educazione fisica, Alexis Macia. “L’obiettivo è avvicinare i giovani con disabilità ad uno sport che non sono abituati a praticare! Abbiamo fatto la stessa cosa l’anno scorso, anche con il bel tempo”, sorride il maestro.

Le nuvole, però, non rovineranno la festa. Il primo gruppo, formato da un giovane con disabilità e da uno studente dell’Audin, si sdraia sul tabellone… E parte a tutta velocità! Se il wakeboard è un’attività in piedi (“wake”), è meglio privilegiare il kneeboard, da sdraiati o seduti (“knee” significa “ginocchio”), per l’apprendimento.

Emma, ​​che va a scuola ad Alfortville, si sta divertendo molto. Sta per partire per un terzo round. “Emma è una temeraria. È la prima volta che lo fa e lo adora!” i suoi nonni si divertono.

Pazienza e inclusività

A riva gli agenti dell’Unione Nazionale degli Sport Scolastici (UNSS) e della Federazione Francese di Sci Nautico e Wakeboard. Il suo direttore tecnico nazionale, Vincent Rognon, sottolinea: “Siamo sempre stati inclusivi. Qui, quando il pontile è aperto, ognuno ha la propria tavola e il proprio scafo e può navigare contemporaneamente agli altri. Non c’è differenza !”

Ciò che gli studenti dell’Audin vogliono far sentire a questo pubblico non iniziato: “Se vuoi, saliamo sulla tavola senza andare in acqua”, suggerisce con calma un giovane a un altro, nel panico allo stesso tempo all’idea di salire un kneeboard. “Ok proverò !” alla fine sbottò. Adam, un wakeboarder di tre anni, cerca di spingere Moussa a provare a sdraiarsi sulla tavola. “Forza campione!” Avrà almeno il diritto a un tentativo.

Cindy Leroy, coordinatrice dell’Ulis a Villemomble, si dice “stupita” dagli studenti dell’Audin: “Hanno molta pazienza. Il fatto che sia un coetaneo a mostrare come farlo, e non un adulto, è una vera opportunità. Due dei miei studenti erano molto ansiosi e sono loro che sono in acqua: hanno superato le loro paure!”

E per finire, una dimostrazione del know-how dei giovani Vitriots: trucchi a tutti i costi, da professionisti.

Clemente Aulnette

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