Ogni anno l’ONG German Watch, il New Climate Institute e il Climate Action Network pubblicano una classifica climatica delle 64 nazioni che, insieme, sono responsabili di oltre il 90% delle emissioni di gas serra a livello globale. Analizza le prestazioni di ciascuno nella lotta contro il cambiamento climatico osservando l’evoluzione delle sue pratiche in quattro aree. Il livello delle emissioni di gas serra rappresenta il 40% del voto finale, lo sviluppo delle energie rinnovabili, il consumo energetico e la politica climatica rappresentano ciascuno il 20% del voto finale.
Dalla pubblicazione del Climate Change Performance Index (CCPI) 2025 emerge che la Svizzera scende di 12 posizioni, passando dal 21° al 33° e esce con una valutazione complessiva “nella media”. Per quanto riguarda le emissioni di gas serra e il consumo energetico, i risultati sono considerati nella media. Ma se la cava molto meno bene nello sviluppo delle energie rinnovabili e, soprattutto, a causa dell’inadeguatezza della politica climatica, due settori classificati come “deboli” (bassi). Su quest’ultimo punto la Svizzera si colloca solo al 48° posto su 64.
“Questa classifica evidenzia i problemi della Confederazione in termini di politica climatica, in particolare il rifiuto di applicare la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo nel caso Anziani per il clima svizzero”, hanno reagito il WWF e Greenpeace. “Mentre altri Paesi e l’intera Unione europea hanno effettivamente aumentato le loro ambizioni dal 2015, la strategia della Svizzera è rimasta invariata negli ultimi nove anni, con un obiettivo troppo basso per il 2030.”
“Nell’elaborazione della legge sul clima e della legge sul CO2il Consiglio federale si accontenta di toccare il minimo necessario e non rispetta quindi né la volontà popolare né gli impegni internazionali. Con questa incomprensibile strategia di elusione la Svizzera perde un’importante opportunità e perde sempre più terreno a livello internazionale», afferma Patrick Hofstetter, esperto di energia e protezione del clima del WWF Svizzera.
Questa classifica ha la particolarità di mostrare un vuoto nei primi tre posti, senza che nessun paese soddisfi le condizioni sufficienti per salire sul podio. Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito occupano le prime posizioni, mentre gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e l’Iran sono in fondo alla classifica.