Birahim Seck, coordinatore del Forum Civile, è ospite del programma mattutino Salam Senegal su RSI questo martedì 19 novembre. Davanti ai giornalisti le domande si sono concentrate molto sulle ultime elezioni legislative alle quali la sua organizzazione ha partecipato in qualità di osservatore.
Contributo del Foro Civile
Secondo Birahim Seck, le conclusioni della loro osservazione rivelano che “le elezioni si sono svolte, in generale, pacificamente, con calma, e che il voto non ha sofferto di trasparenza o irregolarità”. Ciò ha consentito “ai cittadini di esercitare liberamente i propri diritti” perché “l’amministrazione elettorale ha svolto il suo ruolo. Che si tratti della direzione generale delle elezioni, della CENA, del ministero della Giustizia, senza dimenticare il ministero dell’Interno e il fondo deposito e spedizione”.
Inoltre, aggiunge Birahim Seck, è stato in questa occasione che il forum civile, come la sezione senegalese di Transparency International, ha istituito “un sistema di osservazione a lungo ma anche a breve termine”, per inviare osservatori sul terreno. “Dacci informazioni durante il culmine della campagna. Abbiamo anche istituito un sistema il giorno delle elezioni con i nostri osservatori, con analisti di dati elettorali e operatori di data entry che ci hanno permesso di avere ottime informazioni, in primo luogo sull’apertura dei seggi elettorali, sullo svolgimento e anche sulla chiusura” aggiunge il coordinatore.
Un’assemblea rivoluzionaria
Alla domanda su quali siano le sue aspettative sul profilo del futuro presidente dell’Assemblea, il coordinatore del Foro civile si aspetta una “Assemblea di rottura” con un presidente che possa dare dignità all’Assemblea nazionale e che sappia rispondere alle aspettative di chi al potere e all’opposizione a beneficio dei cittadini.
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Birahim Seck lo spera, ma non gli consiglia né di andare all’Assemblea né di restare primo ministro. Spetta all’attuale primo ministro svalutare i parametri. “Se devi restare nell’ufficio del primo ministro per continuare il tuo lavoro. In questo caso, secondo il coordinatore, bisogna ridurre troppo il rumore, perché stiamo andando verso una situazione di fare e non di dire”. Ma se sceglierà di andare nell’Emiciclo, «vorremmo un presidente dell’Assemblea che possa restaurare l’immagine del Senegal». Perché “tradizionalmente i senegalesi hanno una pessima percezione della loro Assemblea nazionale” sottolinea il coordinatore. Il suo desiderio è “che si abbia un’assemblea separatista e che i deputati rispettino le leggi costituzionali ma anche i regolamenti interni”.
Per fare questo, Birahim “vuole avere deputati che esercitino pienamente le prerogative loro attribuite dalla legge, attraverso l’istituzione di commissioni parlamentari, attraverso prese di posizione, interrogazioni orali e scritte ma soprattutto una libertà d’azione delle commissioni”. In particolare la “commissione di contabilità che viene spesso criticata come una commissione che non dispone delle informazioni di bilancio e finanziarie provenienti dall’Assemblea nazionale”.
In realtà «vorremmo che i parlamentari attuassero sostanzialmente la valutazione dei progetti. Poiché siamo nell’era dell’attuazione del bilancio. Programma” conclude Birahim Seck.