Immersi prima delle elezioni legislative: a Narbonne, Momo il pensionato, la figlia uccisa da un kalashnikov e il voto di RN

Immersi prima delle elezioni legislative: a Narbonne, Momo il pensionato, la figlia uccisa da un kalashnikov e il voto di RN
Immersi prima delle elezioni legislative: a Narbonne, Momo il pensionato, la figlia uccisa da un kalashnikov e il voto di RN
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Incontrato al mercato del quartiere Razimbaud di Narbonne, Mohammed, 73 anni, è un padre in lutto da quando sua figlia è stata uccisa da un proiettile vagante, a Marsiglia, da spacciatori. Parla delle sue aspettative, tra umanesimo e forte bisogno di giustizia e repressione.

Mohammed, 73 anni, trascina la milza al mercato Razimbaud, nell’omonimo quartiere di Narbonne. Soprannominato Momo, marocchino di origine, “in Francia per cinquantaquattro anni” e Aude per dieci anni, si ritrova alla confluenza di alcuni dei problemi di questa straordinaria campagna.

“Io sono di sinistra”, lui dice. Il pensionato con una pensione modesta di 630 euro, però, spiega che non si recherà alle urne il 30 giugno, per mancanza di diritto di voto, a causa di un dossier incompleto.

Tuttavia, rimane un osservatore di lunga data della politica francese: “Ero lì sotto Pompidou.”

Sua figlia uccisa da un proiettile vagante a Marsiglia

Ma, innanzitutto, colui che gestisce un ristorante da molto tempo e “ex chef del gruppo Tapie, presidente dell’OM”, parla della tragedia da cui non si è ripreso, avvenuta lo scorso settembre.

“Conosci la ragazza uccisa da un proiettile vagante a Marsiglia? È mia figlia Socayna, aveva 24 anni, studiava legge…”dice con la voce rotta, per la prima volta ai giornalisti.

“Erano tossicodipendenti che litigavano tra loro, hanno fatto irruzione con il kalashnikov, lei era tranquilla al 4° piano… La pallottola ha attraversato il muro… Una ragazzina così, tranquilla, dobbiamo ucciderla?”

Il caso, molto pubblicizzato, è in corso. Un adolescente è stato arrestato e si cercano complici. Mohammed crede nella giustizia.

“Deve pagare ma da dove vengono questi Kalashnikov? Sì, il problema è la droga, sono soldi facili. Quelli che lo fanno non dobbiamo lasciarli tornare, dobbiamo la sicurezza, più poliziotti, anche doganieri”continua il padre in lutto.

“In fondo sono di sinistra, ma il RN ha ragione”

Fino a quando non capiremo il voto di estrema destra, che ci proverebbe se potesse, guidato dalla rabbia e dalla sofferenza.

“Ma in fondo sono di sinistra”lui ripete. “Ma ha ragione la Marina Militare, la Francia non può essere la pattumiera del mondo. Con noi, vecchi nordafricani, non c’è problema. Io non ho mai fumato, mai bevuto. Ma sono i giovani marocchini e algerini che vendono la droga. “

Mohammed, consumato da sentimenti contraddittori, si preoccupa tuttavia se la Marina militare passa e attacca gli immigrati. “Sono loro che hanno fatto funzionare l’impresa. Se decidono di rimandarmi in Marocco, non lascerò nessuno qui”.decide questo padre, che può contare su altri cinque figli.

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