Lunedì inizia il secondo atto della crisi agricola. I sindacati FDSEA e JA invitano gli agricoltori a riprendere la mobilitazione dopo, già, alcuni inizi negli ultimi giorni e settimane nel Limosino. Il mondo agricolo è particolarmente contrario al trattato di libero scambio tra l’Unione Europea e i paesi sudamericani del Mercosur, ma denuncia anche la loro situazione difficile: finanze al minimo, costi in aumento, oneri amministrativi, epidemie… chiedendo ad esempio per un rafforzamento della legge Égalim per garantire loro redditi dignitosi.
Nella Haute-Vienne e nella Corrèze, come altrove in Francia, la FDSEA e i Giovani Agricoltori non vogliono bloccare il paese, né disturbare gli abitanti né sconvolgere la nostra vita quotidiana. D'altra parte, vogliono mostrarsi e possiamo aspettarci azioni molto visibili a livello nazionale per questo primo giorno di mobilitazione. Inizierà a mezzogiorno a Limoges con un'ottima degustazione di carne del Limosino nel centro della città in piazza Denis Dussoubs. Anche la FDSEA e la JA 87 vogliono dimostrarlo schierandosi striscioni su numerose rotatorie e ponti a Limoges e in tutta la città.
Per sostenere tutto questo, anche i trattori convergeranno verso la prefettura di Limoges questo lunedì pomeriggio, dove sarà acceso fuochi di rabbia a fine giornata e verranno rimossi i cartelli di ingresso al paese smantellati nei giorni scorsi.
Anche questi fuochi di rabbia bruceranno a Corrèze a Brive, Ussel e Egletons dove gli agricoltori alimenteranno grandi incendi. Corrèze dove, già dalla settimana scorsa, numerose rotonde sono state addobbate con striscioni e dove, poi, alcuni comuni prenderanno il nome di città sudamericaneallusione simbolica a Trattato europeo di libero scambio con il Mercosur. I Giovani Agricoltori della Corrèze progettano di nascondere i radar sulle strade del loro dipartimento.