La Pastorale de la rue e Accueil Sainte Elisabeth (ASE) hanno festeggiato rispettivamente il 30° e il 10° anno di esistenza il 17 novembre 2024 a Friburgo. L’occasione è stata anche quella di benedire la nuova sede dell’ASE e di accogliere le nuove dinamiche messe in atto per prendersi cura dei più vulnerabili.
In questa soleggiata ma fredda giornata di novembre, una quarantina di persone sono riunite nell’atrio del convento delle Orsoline, nel centro di Friburgo. Pascal Bregnard, direttore della Caritas di Friburgo e recentemente ordinato diacono permanente, asperge abbondantemente con acqua santa la porta della nuova sede dell’Accueil Sainte Elisabeth (ASE), così come il pubblico. Questa è l’ultima tappa della celebrazione iniziata un’ora prima nella cappella di Sant’Orsola. Un evento proposto nell’ambito della Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco nel 2017.
Un benvenuto senza giudizio
L’ASE è stata fondata nel 2014 su iniziativa delle parrocchie cattoliche del decanato di Friburgo. La struttura offre un’accoglienza incondizionata a chiunque varchi la sua soglia: persone senza dimora, migranti, persone isolate o in difficoltà. «L’obiettivo è quello di offrire un ricevimento diurno, destinato a tutti, dove si possa bere un caffè e trarre beneficio dall’ascolto», spiega a cath.ch Olivier Messer, direttore dell’ASE. È uno spazio dove tutti possono sentirsi accolti, rispettati e ascoltati, senza giudizio, dove possiamo creare connessioni, abbattere ciò che ci appesantisce”. Precedentemente situata in rue de Morat, la struttura si trova dallo scorso settembre al piano terra delle Orsoline, in rue de Lausanne.
Un approccio “fraterno”.
Oltre alla prima accoglienza, l’ASE propone attività ricreative, come pranzi e feste comunitarie, con finalità di socializzazione. Anche gli aiuti svolgono un ruolo importante. Si tratta spesso di assistenza amministrativa, lezioni di francese o, sempre più spesso, di supporto tecnico, osserva Olivier Messer.
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Nel corso degli anni la povertà cambia sempre un po’, nota l’assistente pastorale. Anche se la quota degli svizzeri e delle persone con un passato di immigrazione non è cambiata molto, a seconda della situazione mondiale compaiono nuove nazionalità. Pertanto, negli ultimi anni, ci sono stati più ucraini.
Naturalmente l’aiuto è anche spirituale per coloro che lo desiderano, anche se non sono la maggioranza, ammette Olivier Messer. “Siamo essenzialmente in un approccio fraterno”.
Presenza con prostitute
Al termine della cerimonia religiosa i partecipanti potranno visitare la nuova sede dell’ASE e consumare l’aperitivo. Pascal Bregnard sottolinea, in questa occasione, il 30° anniversario della Pastorale di strada. Creata nel 1994, quest’ultima ha iniziato la sua azione offrendo sostegno agli emarginati nella stazione di Friburgo. Ha poi esteso la sua presenza alla stazione di Bulle. Attualmente ha anche una presenza pastorale con le prostitute a Grand Fontaine, nella città bassa di Friburgo.
Raccolta offerte
Una presenza della Chiesa che, per l’ascoltatore di strada Jean-Marc Buchs, è più essenziale che mai. “Andare da queste persone è semplicemente essere fedeli al Vangelo”, assicura l’agente pastorale. È anche una questione di credibilità per la Chiesa”. Per lui, infatti, l’intera istituzione ecclesiale può trarne beneficio. “I settori della Chiesa possono certamente illuminarsi a vicenda. Ciò che si sperimenta nella pastorale di strada può irradiarsi anche nelle strutture parrocchiali”.
Anche alle Orsoline sono state accolte con favore le nuove collaborazioni. L’ASE ha recentemente aderito al servizio Diaconie della Caritas Friburgo. Uno dei primi frutti di questa dinamica è la raccolta delle offerte di supporto amministrativo nello stesso luogo, con hotline digitali più volte alla settimana. “Si tratta di creare sinergie che possono essere molto preziose”, commenta Pascal Bregnard. Siamo sempre più intelligenti insieme”. (cath.ch/com/rz)
© Catholic Media Center Cath-Info, 17/11/2024
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