l'essenziale
Presso la caserma Béteille di Rodez, si è svolta una cerimonia alla presenza del prefetto dell'Aveyron per onorare diversi gendarmi, autori di atti di coraggio e dedizione.
I fatti sono accaduti giovedì 25 luglio, intorno alle 15,30. Mentre seguivano un autobus che viaggiava nei pressi di Campagnac, sulla RD37, i gendarmi Alix L., Patrick G. e Kévin B. hanno notato che dal motore del veicolo fuoriusciva del fumo. trasporta turisti tedeschi di ritorno da Lourdes.
Immediatamente il veicolo è stato fermato e i tre gendarmi hanno evacuato i 26 occupanti, alcuni dei quali anziani e disabili. Tre minuti dopo, l'autobus ha preso completamente fuoco, mentre i turisti e l'autista erano al sicuro a un centinaio di metri di distanza. Per questo atto, Alix L. e Patrick G. hanno ricevuto dalle mani del prefetto la medaglia per atto di coraggio e dedizione, livello bronzo, nel cortile della caserma Béteille.
Il loro giovane collega Kévin B., vice gendarme all'epoca dei fatti, non ha potuto ricevere la medaglia perché era attualmente in allenamento. “Potrebbero aver salvato tutti”riassume il colonnello Brachet, capo del gruppo della gendarmeria dell'Aveyron, durante la manovra di questa cerimonia.
Sono stati assegnati numerosi altri riconoscimenti, in questo caso lettere di congratulazioni da parte del comandante del gruppo o del generale della divisione. Il caposquadriglia Thomas Maugard è stato così onorato per la sua azione in Nuova Aquitania durante le manifestazioni contro i serbatoi d'acqua, allo stesso modo di diversi suoi colleghi intervenuti, nel settembre 2024, per cercare (e ritrovare) una giovane donna depressa ha già fatto diversi tentativi di suicidio. Questa cerimonia è stata l'occasione per i gendarmi di salutare il prefetto Carlo Giusti, che lascia il dipartimento per raggiungere l'Eure. “Vado a servire altrove, e voi conoscete il significato di questa parola. Volevo salutarvi tutti e ringraziarvi”ha dichiarato davanti ai gendarmi.
Il colonnello Brachet, parafrasando l'autore greco Euripide, saluterà a sua volta il prefetto con queste parole: “Il tempo non cancella le tracce del grande prefetto che fosti per i tuoi gendarmi”prima che risuonassero gli applausi dei gendarmi in direzione di Carlo Giusti.