Secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze, le entrate fiscali del Senegal hanno raggiunto i 2.642,9 miliardi di FCFA alla fine di settembre 2024, segnando un aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato definito “incoraggiante” dal professor Magaye Gaye, in un contesto economico segnato da significative tensioni di bilancio.
L’ultimo rapporto economico pubblicato dalla Direzione Generale della Pianificazione e delle Politiche Economiche evidenzia un notevole miglioramento delle risorse complessive (escluse le donazioni in conto capitale), stimate provvisoriamente in 2.780,5 miliardi di FCFA, con un incremento del 6,6% su base annua. Questa performance è principalmente attribuibile alla maggiore mobilitazione delle entrate fiscali, che sono aumentate dell’8,3%, raggiungendo ulteriori 202,3 miliardi di FCFA.
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Il professor Magaye Gaye ha sottolineato che questi risultati sono di buon auspicio per la gestione macroeconomica del paese, anche se il Senegal continua ad affrontare sfide di bilancio. Secondo lui, “è essenziale rafforzare uno Stato strategico capace di ridurre le spese inutili, liberare margini di bilancio e aumentare le entrate fiscali. »
Il rapporto evidenzia anche un controllo della spesa pubblica, che è stato eseguito per un importo di 3.390,5 miliardi di FCFA alla fine di settembre 2024, rispetto a 3.291,9 miliardi dello stesso periodo del 2023, con un aumento moderato del 3,0%. Le spese operative, quali forniture, manutenzioni e trasferimenti, sono diminuite del 10,1% (-134,3 miliardi di FCFA), mentre gli investimenti finanziati con risorse interne sono diminuiti del 39,7% (-39,7 miliardi di FCFA).
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Il Senegal ha un tasso di pressione fiscale del 19%, ben al di sopra della media del 14% nella zona UEMOA. Questo livello elevato deriva dalla diversità dei prelievi fiscali imposti alle aziende, che devono gestire in media 53 tasse, rispetto alle 36 dell’Africa sub-sahariana. Sebbene questa riscossione fiscale aggressiva abbia talvolta portato alla chiusura di imprese e alla perdita di posti di lavoro, Magaye Gaye ritiene che si tratti più di uno sforzo per mobilitare le entrate che di un reale aumento della pressione fiscale.
Le entrate fiscali hanno beneficiato anche dell’aumento dell’imposta sul reddito, dell’IVA nazionale escluso il petrolio, nonché delle tasse legate al commercio estero. Ad esempio, l’IVA sulle importazioni è aumentata di 31,4 miliardi di FCFA, raggiungendo 481,1 miliardi, mentre i dazi portuali sono aumentati di 21,8 miliardi, attestandosi a 280,9 miliardi. Nel settembre 2024, il Senegal ha migliorato la propria bilancia commerciale, in particolare grazie all’aumento delle esportazioni di oro e petrolio. Magaye Gaye, tuttavia, raccomanda al governo di mantenere il passo ampliando la base imponibile e garantendo una gestione trasparente delle finanze pubbliche.
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Per sostenere questi risultati sono necessari una ristrutturazione del debito nella zona UEMOA e un migliore controllo delle spese salariali, che ammontano rispettivamente a 1.063,1 miliardi di FCFA e 567,8 miliardi di FCFA. Secondo il professor Gaye, queste misure garantirebbero una gestione di bilancio più efficace preservando i vantaggi derivanti da questa progressione fiscale.