Un incontro organizzato questo sabato, 16 novembre, nella sala Jean-Bonfils a Nîmes, alla presenza di Johanna Luyssen, vicedirettrice del quotidiano Libération e autrice di Solo Mothers, la lotta invisibile.
38.000 famiglie monoparentali nel Gard, di cui oltre l'80% “mamme sole”. È questa l'osservazione di Emmanuelle Andorin, rappresentante della Cooperativa Solo Family di Uzès.
Questo sabato, 16 novembre, partecipa a una tavola rotonda sulle sfide e le soluzioni per questi genitori presso la sala Jean-Bonfils a Nîmes, organizzata dal MoDem du Gard. Una situazione preoccupante, soprattutto perché, secondo lei, negli ultimi vent'anni il numero delle famiglie monoparentali in Francia è raddoppiato.
Una tavola rotonda per affrontare sfide e soluzioni
Su iniziativa del MoDem du Gard, sabato 16 novembre, dalle 10 alle 12, è organizzata una tavola rotonda nella sala Jean-Bonfils a Nîmes. Un incontro ospitato da Aurélien Colson, presidente del MoDem du Gard e che riunisce Johanna Luyssen, vicedirettrice del dipartimento società del quotidiano Libération e autrice di Mères solos le combat invisibile; Emmanuelle Andorin, della cooperativa Famille Solo di Uzès; Mireille Lachaud, amministratrice dell'Unione nazionale delle associazioni familiari (Unaf); Martial Jourdan, di Tiers-lieu 21 a Uzès e Véronique Obé, della Federazione nazionale delle famiglie monoparentali. Al termine del dibattito sarà offerto un aperitivo amichevole.
Sabato 16 novembre, dalle 10:00 alle 12:00. Salle Jean-Bonfils, 40 rue de Mascard (Saint-Césaire), Nîmes. Ingresso gratuito, registrazione a: [email protected].
Un ritorno al lavoro complicato
“Ciò che emerge maggiormente dalle testimonianze è la difficoltà di tornare al lavoro. Vogliamo lavorare, ma è complicato. Perché affrontiamo molto velocemente le nostre questioni con i datori di lavoro, vale a dire il fatto che non possiamo lavorare nei fine settimana, che dobbiamo partire alle 18… E velocemente, questo li rallenta”spiega l'Uzétienne.
Molte persone quindi mettono in pausa la propria carriera o convivono con la RSA. Una situazione finanziaria tesa che li porta in una spirale finanziaria. “Questo è un punto di cui non si parla spesso, forse per vergogna, ma la difficoltà di riempire il frigorifero a fine mese esiste”insiste.
Il rischio dell’isolamento sociale
Complessità che la giovane conosce bene. Dopo una rottura romantica, ha ritrovato se stessa “fanno schifo da soli” nel 2018 con tre figli a lui affidati.
“È stata una separazione complicata, soprattutto per quanto riguarda la cura dei figli, e volevo che da tutto questo caos uscisse qualcosa di positivo”.. Ha poi creato nel 2023 la Cooperativa Solo Family, che riunisce una quindicina di soci, per permettere alle persone che si trovano nella stessa situazione di scambiarsi idee.
“E solo il fatto di incontrarsi è enorme perché molto spesso, quando la cura dei figli risulta essere complicata (per mancanza di posti o perché troppo caro, ndr)ci ritroviamo in un circolo vizioso, non vogliamo più uscire e ci ritroviamo socialmente isolati”precisa.
Un carico mentale che esplode
La tavola rotonda organizzata questo sabato mira quindi a dare voce a queste mamme, ma anche a papà, e soprattutto a trovare soluzioni per migliorare la loro vita quotidiana.
“Abbiamo già avviato un confronto con il sindaco di Uzès, per cercare di trovare soluzioni per l’assistenza all’infanzia, ma sarebbe positivo che più sindaci adottassero misure come quella di Ris-Orangis”menziona.
Stéphane Raffalli, sindaco del comune, ha infatti creato nel maggio 2024 uno statuto comunale per le famiglie monoparentali, riunendo ventuno misure suddivise in sei componenti: accesso ai diritti e alla salute, lavoro, alloggio, assistenza all'infanzia, mobilità e diritto alla tregua. “E la tregua è molto importante, perché per i genitori single il carico mentale esplode tra logistica e gestione dei conti”sottolinea Emmanuelle Andorin.
La Gardoise si dice anche molto attenta alle misure annunciate dal Governo, e attese, come l'esenzione fiscale sugli alimenti o gli aiuti del Caf per la cura dei bambini sotto i 6 anni, che dovrebbero estendersi anche ai bambini sotto i 6 anni. anni – 12 anni per le famiglie monoparentali entro la fine del 2025.
“L’idea è che tutte le azioni menzionate durante la tavola rotonda siano portate a livello nazionale per far sentire la nostra voce”conclude.