“Lo dirò molto chiaramente. Ero molto arrabbiato quando ho visto queste nomination. Questo non è responsabile“, denuncia su France Bleu Isère Emilie Marche, una delle dirigenti di France Insoumise in Isère e consigliera regionale. Appena unita sotto la bandiera del Nuovo Fronte Popolare, la decisione della LFI di non reinvestire diverse figure contrarie a Jean-Luc Mélenchon – come Alexis Corbières o Raquel Garrido – hanno acceso la polvere.
“Ad essere sinceri, non sappiamo chi abbia preso questa decisione. Lo trovo irresponsabile“, ritiene il ribelle eletto funzionario dell’Isère. “Poi mi rendo conto che tutto questo è stato fatto in fretta, avevamo quattro giorni per concordare un programma, delle domande…“.
L’imbarazzo del caso Elisa Martin
Al contrario, l’investitura di alcuni candidati della LFI è controversa. È il caso di Elisa Martin, ex prima assistente di Eric Piolle, indagata dalla procura di Grenoble per appropriazione indebita. È sospettata di aver concordato con Eric Piolle di aumentare segretamente il suo stipendio da assistente di 400 euro al mese, per tre anni e mezzo. Le indagini sono solo all’inizio ed Elisa Martin rimane presunta innocente, ma è stata una scelta saggia per LFI? “In ogni caso non sono mancate segnalazioni di allerta“, riconosce Emilie Marche, “in seguito è stato il comitato elettorale a prendere questa decisione da assumere“.
Quindi Elisa Martin beneficia del trattamento preferenziale di Jean-Luc Mélenchon? “Dovrai fargli la domanda. Mi concentro sulla vittoria del Nuovo Fronte Popolare nell’Isère e sul respingere il Raggruppamento Nazionale nel dipartimento.“, risponde Emilie Marche.