Nella Côtes-d’Armor è stato avviato il parco eolico offshore di Saint-Brieuc

Nella Côtes-d’Armor è stato avviato il parco eolico offshore di Saint-Brieuc
Nella Côtes-d’Armor è stato avviato il parco eolico offshore di Saint-Brieuc
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Tre anni dopo il lancio del progetto – fortemente contestato dai pescatori bretoni e normanni – è entrato in funzione il primo parco eolico offshore della Bretagna, nella baia di Saint-Brieuc, al largo della costa della Côtes-d’Armor. Dalla fine di maggio i 62 impianti eolici con una potenza di 496 megawatt funzionano a pieno regime. Situato a 16,2 chilometri dalla costa bretone, il parco deve produrre circa 1.820 GWh/anno, ovvero il 9% del consumo totale di elettricità della Bretagna. Produzione immessa nella rete elettrica nazionale dal gestore RTE, attraverso la spiaggia di Caroual a Erquy. Progettato per funzionare per almeno 25 anni, l’impianto dovrebbe fornire elettricità a 835.000 abitanti.

Il suo costo è stato stimato in 2,4 miliardi di euro, interamente finanziato dall’operatore, la spagnola Iberdrola, tramite la sua controllata Ailes marines. Il progetto ha mobilitato più di 1.700 posti di lavoro in Francia, di cui più di 500 in Bretagna. Secondo il produttore, il parco è dotato delle turbine più potenti mai installate in un parco eolico in Francia. Durante la fase di sviluppo e costruzione sono state coinvolte nel progetto più di cento aziende locali. L’equipaggiamento elettrico per i piloni è stato, ad esempio, assemblato dalla società Haizea Breizh sul polder di Brest.

Settore industriale sostenibile

“La sfida per noi come attori europei nel campo delle energie rinnovabili è stata quella di creare le basi di un settore eolico industriale sostenibile nell’offshore francese e bretone”, commenta Stéphane-Alain Riou, direttore dell’eolico offshore di Iberdrola France. Per quanto riguarda la manutenzione del parco, si sta installando un centro tecnico e di controllo negli ex locali del centro velico dipartimentale, a Binic-Etables-sur-Mer. Nel parco è già presente una barca di manutenzione con 70 persone a bordo.

Attualmente è in discussione la ripresa delle attività marittime. Il costruttore afferma che il prefetto dovrebbe emettere nelle prossime settimane un decreto prefettizio riguardante la ripresa delle attività e le regole di convivenza all’interno del parco. I pescatori bretoni e normanni – fortemente mobilitati contro l’installazione di macchine su questi fondali ricchi di capesante – dovrebbero quindi presto poter tornare in mare nella zona.

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