Dares, il servizio statistico del Ministero del Lavoro, ha pubblicato giovedì 14 novembre 2024 uno studio sui beneficiari della rivalutazione del salario minimo, che è aumentato complessivamente del 3,4% tra il 1È Gennaio 2023 e 2024. Questo studio mostra in particolare che il numero di beneficiari di questi miglioramenti è diminuito tra queste due date.
“Al 1° gennaio 2024, 2,7 milioni di dipendenti del settore privato non agricolo hanno beneficiato direttamente di questo aumento, ovvero il 14,6% dei dipendenti, rispetto al 17,3% di un anno prima”nota Dare. L'Agenzia France Presse aggiunge, tuttavia, che la proporzione dei beneficiari della rivalutazione non corrisponde interamente alla percentuale dei dipendenti pagati il salario minimo, perché alcuni di loro ricevono “elementi della retribuzione non inclusi nel salario minimo di base”.
Quali sviluppi nei diversi rami?
La percentuale di dipendenti che beneficiano dell’aumento del salario minimo è diminuita notevolmente di un quarto (dal 39,5% al 28,2%) nel settore alberghiero, ristorazione e turismo, e di oltre la metà (dal 40,6% al 18,6%) nelle pulizie, movimentazione, recupero e sicurezza. Ma è aumentata dal 39,2% al 43,9% nel commercio, soprattutto alimentare.
Nel giugno 2023 i settori alberghiero, bar e ristoranti nonché panifici e pasticcerie hanno subito una rivalutazione che ha fatto diminuire rispettivamente di 15,4 e 14,8 punti la loro quota di dipendenti interessati dall'aumento del salario minimo, spiega ulteriormente il dipartimento studi dell'istituto ministero (Osa).
“Tra i 2,7 milioni di dipendenti che beneficiano dell’aumento del salario minimo dal 1° gennaio 2024, 1,5 milioni sono donne”aggiunge Dare. Rappresentano quindi il 57% dei beneficiari dell'aumento del salario minimo, mentre rappresentano solo il 45,3% dei dipendenti del settore privato.
Perché un tale calo nel numero dei beneficiari?
Dares spiega che questo calo nel numero dei beneficiari dell'aumento del salario minimo è legato al fatto che i contratti collettivi che prevedono una scala salariale con un primo gradino al di sotto del salario minimo sono meno numerosi che in passato.
“Al 31 dicembre 2023, il 3,7% dei dipendenti apparteneva ad aziende che applicavano un contratto di settore non conforme al salario minimo. Tale quota è in calo rispetto all’anno precedente (7,0% al 31 dicembre 2022)” indica osa.