Per il tecnico scozzese la Svizzera è l’esempio da seguire

Per il tecnico scozzese la Svizzera è l’esempio da seguire
Per il tecnico scozzese la Svizzera è l’esempio da seguire
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L’allenatore della Scozia, Steve Clarke (60) è un uomo etero. Dopo la debacle della sua squadra contro la Germania venerdì (sconfitta per 1-5, zero tiri in porta!), ha voluto presentarsi di persona davanti ai giornalisti.

“È il mio lavoro, non quello dei miei assistenti o dei giocatori”, ha proclamato. Presentandomi davanti a voi, ho voluto che tutte le vostre domande mi fossero poste in modo diretto e chiaro, prima di discutere della nostra prossima partita contro la Svizzera. E ha aggiunto: “Quando perdiamo così, abbiamo solo una cosa da fare: accettare tutte le critiche che ci arrivano”. Già, rispetto per il suo modo di affrontare il disastro.

Guardando poi alla partita della seconda fase del girone, mercoledì sera (21) contro la Svizzera a Colonia, Steve Clarke si è espresso più che positivamente nei confronti della scelta di Yakin: “Ho visto la prima partita della Svizzera contro l’Ungheria e devo ammettere che mi è piaciuto molto questa squadra. Niente a che vedere con la Svizzera nelle ultime partite di qualificazione!”

L’allenatore scozzese ha continuato, più in generale, parlando della Svizzera: “La Svizzera è una piccola nazione calcistica. Ma lei è sempre in finale e quasi sempre si qualifica per la fase a eliminazione diretta. Questa si chiama squadra del torneo. Un po’ come la Germania: entrambe erano pronte per la prima partita.

Steve Clarke ha sostenuto le sue osservazioni individuando il contesto: “Ho rispetto per ciascuno dei giocatori svizzeri. Sarà una squadra molto difficile da gestire. Ma devo ancora distinguere il capitano Granit Xhaka dagli altri. È estremamente importante per la Svizzera. Sicuramente è un giocatore fondamentale, come Toni Kroos nella squadra tedesca”.

E per concludere sulla squadra svizzera e sull’ASF: «È un Paese da cui noi scozzesi dovremo ispirarci in futuro». Solo quello!

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