Una coppia viene aggredita da un automobilista e da suo padre in rue de Dour a Boussu: pugni in faccia e parabrezza rotto

Una coppia viene aggredita da un automobilista e da suo padre in rue de Dour a Boussu: pugni in faccia e parabrezza rotto
Una coppia viene aggredita da un automobilista e da suo padre in rue de Dour a Boussu: pugni in faccia e parabrezza rotto
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L’accusa lo constata ogni giorno: gli automobilisti dell’Hainaut sono spesso aggressivi e indisciplinati, pronti a dare battaglia gratuitamente sulle nostre strade. Questo è anche quello che è successo il 15 febbraio 2023 in rue de Dour a Boussu.

Su questa strada abbiamo Enzo e suo papà che viaggiano in Fiat. Stanno tornando dal supermercato. Al volante siede Enzo, che ha la patente da un mese. Ci sono anche Jean e Chantal, che sono su una Hyundai. Ad un certo punto entrambe le auto si sono fermate.

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Sono le undici e sul posto viene chiamata la polizia. Jean presenta un gonfiore nell’orbita dell’occhio sinistro e un arco aperto nell’occhio destro. Racconta che una Fiat lo ha bloccato per diversi chilometri, lo ha superato e bloccato. Dall’auto scesero due uomini. L’uomo più anziano lo ha picchiato mentre il più giovane ha rotto il parabrezza con una sbarra di ferro.

Due versioni, un testimone

Interrogati, Enzo e il padre hanno fornito un’altra versione, affermando che era Jean a colpire la Fiat, al punto da stressare il giovane conducente, e che stava facendo gesti minacciosi. Enzo ammette di aver colpito il parabrezza, ma con la mano e non con una spranga di ferro.

Tuttavia, un testimone indipendente, che si è opposto, ha dato credito alla versione di Jean. “È una scena strabiliante e gratuita. Ci sono foto di supporto. Sono andati molto lontano e le vittime sono traumatizzate. È impossibile rompere il parabrezza con le mani”, insiste il legale della coppia, che chiede la nomina di un perito e il rimborso dei danni causati all’auto.

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Il pubblico ministero accoglie anche la versione dei denuncianti, accreditata da quella di un testimone indipendente. Viene proposta una condanna ai lavori forzati per condannare il padre e suo figlio.

Me Frédéric Guttadauria contesta l’uso della sbarra di ferro, “il testimone non ne parla”, e ritiene tuttavia che si tratti di fatti molto spiacevoli. Chiede una semplice sospensione per i suoi clienti, che non hanno mai dovuto essere ritenuti responsabili dinanzi ai tribunali.

Sentenza all’inizio dell’anno scolastico.

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