Avviato in collaborazione con l’Ambasciata del Marocco nel Regno Unito, sul tema “Risoluzione del conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino: una prospettiva marocchino-britannica”, l’evento ha visto la partecipazione di numerosi esperti e personalità eminenti, che hanno sottolineato l’importanza ruolo “fondamentale” del Marocco nella stabilità e nella sicurezza della regione del Sahel in conformità con la visione illuminata di Sua Maestà il Re Mohammed VI.
La tavola rotonda è stata moderata dal professor Marc Weller, cattedra di diritto internazionale e studi costituzionali internazionali presso l’Università di Cambridge, Sir Mark Lyall Grant, ex consigliere per la sicurezza nazionale del Regno Unito ed ex rappresentante del Regno Unito presso le Nazioni Unite, Mbarka Bouaida, presidente della regione Guelmim Oued-Noun e Hassan Hami, diplomatico e scrittore.
I relatori hanno scambiato diverse prospettive relative al conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino, compresi punti di vista giuridici, geopolitici, economici e di sviluppo umano, evidenziando la posizione del governo britannico e l’opportunità della sua evoluzione in un contesto nazionale e internazionale in cambiamento .
Alla luce degli elementi presentati, i relatori hanno sottolineato l’opportunità per il Regno Unito di allinearsi con l’attuale slancio della comunità internazionale che sostiene ampiamente il piano di autonomia del Marocco come unica soluzione credibile per risolvere questa controversia regionale.
Gli espositori hanno inoltre espresso la loro profonda preoccupazione per l’allarmante situazione umanitaria nei campi di Tindouf in Algeria e hanno messo in guardia contro lo sfruttamento dello status quo a favore della diffusione dell’estremismo e del terrorismo nella regione.
Le discussioni sullo sviluppo delle province meridionali e sull’attuazione della regionalizzazione avanzata hanno permesso ai partecipanti di conoscere progressi concreti sul campo.
A questa tavola rotonda unica hanno preso parte una ventina di partecipanti di alto livello, tra cui membri ufficiali del Foreign Office e del Ministero della Difesa britannici, ex ministri e diplomatici britannici, oltre ad esperti e ricercatori del settore.
