Il Belgio prevede di armare i droni SkyGuardian MQ-9B

Il Belgio prevede di armare i droni SkyGuardian MQ-9B
Il Belgio prevede di armare i droni SkyGuardian MQ-9B
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Informazioni chiave

  • Il Comitato di difesa belga ha discusso dell’armamento dei droni SkyGuardian MQ-9B per un potenziale utilizzo in missioni di combattimento.
  • Gli SkyGuardian sono droni di nuova generazione progettati per missioni di lunga durata e dotati di tecnologia avanzata, tra cui il radar multimodale Lynx e sensori elettro-ottici/a infrarossi.
  • I sostenitori del progetto sostengono che equipaggiare gli SkyGuardian darebbe al Belgio un vantaggio strategico, modernizzando le sue capacità di difesa e allineandole più strettamente con le pratiche degli alleati della NATO.

La Commissione di difesa belga ha recentemente tenuto una riunione per discutere il potenziale armamento dei droni MQ-9B SkyGuardian. Attualmente, questi droni vengono utilizzati solo per scopi di osservazione, ma i loro sostenitori sostengono che dotarli di capacità offensive rafforzerebbe significativamente la posizione di difesa del Belgio in un panorama globale sempre più imprevedibile.

Al centro di questo dibattito ci sono gli MQ-9B SkyGuardians, acquistati dal Belgio nel 2018 per una cifra totale di 160 milioni di euro. Sviluppati da General Atomics, questi droni di nuova generazione sono progettati per missioni di lunga durata a media quota. Con un’apertura alare di 79 piedi, possono rimanere in volo per più di 40 ore, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, integrandosi perfettamente nello spazio aereo civile. Lo SkyGuardian è dotato di tecnologia all’avanguardia tra cui il radar multimodale Lynx, sensori elettro-ottici/a infrarossi e funzioni di decollo e atterraggio automatico, che gli consentono di condurre robuste operazioni di sorveglianza.

Abilità e potenzialità

Oltre alle loro capacità di osservazione, i droni hanno una capacità di carico utile fino a 2.155 kg distribuita su nove punti di supporto esterni e una stiva interna. Questo design consente l’integrazione di vari sensori e munizioni a guida di precisione, evidenziandone il potenziale per applicazioni offensive. Raggiungendo velocità di 210 KTAS e coprendo distanze superiori a 6.000 miglia nautiche, gli SkyGuardian sono inoltre conformi agli standard NATO e alle normative sullo spazio aereo civile, aumentando ulteriormente la loro versatilità per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) e, potenzialmente, per operazioni armate se autorizzate.

La ripresa di questo dibattito è in parte alimentata dai recenti conflitti, in particolare in Ucraina, dove i droni armati hanno dimostrato la loro velocità ed efficacia sul campo di battaglia, riducendo così al minimo i rischi per i soldati. I sostenitori del progetto sostengono che equipaggiare gli SkyGuardian darebbe al Belgio un vantaggio strategico, modernizzando le sue capacità di difesa e allineandole più strettamente con le pratiche degli alleati della NATO.

Dibattito e decisione

Questo argomento è stato oggetto di dibattito in corso in Belgio da quando i droni sono stati acquisiti nel 2018. Le discussioni hanno esplorato sia i vantaggi tattici che le implicazioni etiche dell’armamento degli SkyGuardiani. Nel 2021, un comitato strategico ha evidenziato i benefici che i droni armati potrebbero apportare alle forze di difesa belghe, ma preoccupazioni etiche e politiche hanno portato a limitarli alle missioni di sorveglianza.

All’inizio del 2024, una proposta per l’arma dei droni ha incontrato opposizione a causa di considerazioni etiche e legali, che hanno portato al suo ritiro temporaneo. Tuttavia, grazie al rinnovato interesse della maggioranza parlamentare nel corso dell’anno, la possibilità di armare gli SkyGuardian è rimasta allo studio. Alla fine è prevalsa la cautela e la decisione è stata rinviata in attesa di ulteriori valutazioni da parte del neoeletto governo. Da allora, un gruppo di lavoro all’interno della Commissione di difesa belga ha preso in considerazione i droni armati come parte di una discussione più ampia sulle “armi autonome”.

Vantaggi strategici

La possibilità di armare i droni belgi presenta numerosi vantaggi strategici. Operativamente, questo sviluppo fornirebbe capacità di attacco di precisione, riducendo così la dipendenza da aerei da combattimento che sono costosi e logisticamente impegnativi da schierare. I droni armati potrebbero anche fornire supporto aereo ravvicinato alle forze di terra, migliorandone la sicurezza e la portata operativa.

Inoltre, le capacità di lunga durata di SkyGuardians consentono il monitoraggio continuo delle aree critiche, consentendo una risposta immediata alle minacce identificate. Allineare le capacità dei droni del Belgio con quelle degli alleati della NATO rafforzerebbe l’interoperabilità e migliorerebbe la coerenza delle operazioni militari congiunte, in particolare in scenari che richiedono attacchi di precisione nelle aree di intervento.

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