Attesi 92 Paesi e 60 capi di Stato

Attesi 92 Paesi e 60 capi di Stato
Attesi 92 Paesi e 60 capi di Stato
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L’arrivo in elicottero del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj venerdì sera al Bürgenstock. Chiave di volta

Sabato si prepara ad iniziare il vertice di pace contro l’Ucraina alla presenza di 92 paesi e 60 capi di Stato e di governo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj è arrivato venerdì sera in Svizzera.

Alla conferenza di pace in Ucraina a Bürgenstock (NW) parteciperanno complessivamente 92 paesi, tra cui quasi 60 capi di Stato e di governo. Il primo ministro britannico Rishi Sunak è ora annunciato. L’Arabia Saudita invierà il suo capo della diplomazia.

L’elenco pubblicato venerdì dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) comprende quasi cinquanta paesi occidentali. Un totale di 56 capi di Stato e di governo, oltre alla vicepresidente americana Kamala Harris, saranno accolti dalla presidente della Confederazione Viola Amherd e dal consigliere federale Ignazio Cassis.

Fonti vicine alla vicenda avevano affermato giovedì scorso che la delegazione britannica sarebbe stata guidata dal ministro degli Esteri David Cameron. Adesso il primo ministro, in difficoltà a poche settimane dalle elezioni nel suo Paese, viene confermato.

L’atteggiamento dei BRICS, vicini a Mosca, era quello più atteso. Come previsto, il Brasile sarà un osservatore, così come la Santa Sede. L’India ha deciso di inviare un alto funzionario del Ministero degli Affari Esteri, Pavan Kapoor, fino a poco tempo fa ambasciatore in Russia.

L’Arabia Saudita invierà il suo ministro degli Esteri Faisal bin Fahrad al-Saud. Il Sud Africa preferisce inviare un inviato, mentre la Cina è ovviamente assente, come aveva suggerito.

La partecipazione dei BRICS sarà simile a quella osservata a gennaio in occasione dell’ultimo grande incontro preparatorio a Davos (GR), che si è poi tenuto a livello dei consiglieri per la sicurezza nazionale.

Meloni, Macron e Scholz

Per il resto l’elenco è abbastanza coerente con i nomi circolati o rivelati. Come Sunak, direttamente dal G7 arriveranno sabato e domenica la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro canadese Justin Trudeau e quello giapponese Fumio Kishida. l’hotel Nidvaldo.

Tra i cosiddetti Paesi del Sud figurano diversi presidenti africani come l’ivoriano Alassane Ouattara, il ghanese Nana Akufo-Addo, il keniano William Ruto e il somalo Sheikh Hassan Mohammud. Per quanto riguarda la parte sudamericana, saranno presenti l’argentino Javier Milei, il colombiano Gutavo Petro, il cileno Gabriel Boric e l’ecuadoriano Daniel Noboa.

Non tutti i membri dell’UE saranno rappresentati a livello di capi di Stato e di governo. Vicino alla Russia, Ungheria e Slovacchia invieranno solo i loro capi della diplomazia. Proprio come la Romania. Ci saranno invece il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, quello della Commissione europea Ursula von der Leyen e quello del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Zelenskij già arrivato

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj è arrivato venerdì sera in Svizzera. L’atterraggio è avvenuto poco dopo le 17 all’aeroporto di Zurigo, ha osservato un giornalista della Keystone-ATS.

Ad accoglierlo sono stati soprattutto l’ambasciatore svizzero in Ucraina Felix Baumann e l’ambasciatrice ucraina in Svizzera Iryna Wenediktova. Il presidente ucraino ha poi proseguito il suo viaggio in elicottero al Bürgenstock.

Come previsto, anche l’ONU appare in qualità di osservatore. E’ atteso il Sottosegretario Generale per gli Affari Politici. (jch/ats)

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Kerstin M. lavora da anni nel settore del commercio al dettaglio, dove la maggior parte dei dipendenti a bassa retribuzione sono donne. La sua storia ci ricorda perché è importante “fare rumore”.

Kerstin M. va sempre al lavoro con la bici elettrica. Tranne d’inverno, quando prende l’autobus. Né lei né suo marito hanno un’auto. Come misura di risparmio sui costi. Commerciante al dettaglio qualificata, questa donna di 54 anni svolge un lavoro tipicamente femminile e mal retribuito. Dei circa 300.000 posti di lavoro nel settore in Svizzera, più dell’80% sono occupati da donne.

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