Il 19 maggio alle 15:30 la polizia è stata allertata per violenza domestica. Una volta lì, hanno trovato una donna che dichiarava di essere stata cacciata dal suo compagno, che aveva lasciato la casa con la figlia, di 2 mesi.
I gendarmi hanno notato che la giovane aveva il naso gonfio: ha spiegato di aver litigato con il compagno al ritorno da una festa comunitaria. Indica di aver ricevuto “un capriccio” a livello del naso e aver vendicato in lui “strappandomi l’orecchio”.
L'uomo, rientrato pochi istanti dopo, ha raccontato di aver lasciato il bambino presso un amico. Ha tracce di sangue e l'orecchio strappato. L'alcoltest risulta positivo nell'uomo e nella donna: l'uomo risulta positivo anche alla cocaina.
Un “ambiente inquietante”
Durante l'udienza, l'imputato ha dichiarato di avere una relazione con la sua compagna da 10 mesi. Quest'ultima ha anche un figlio di 11 anni, che vive sotto lo stesso tetto. Apparentemente la discussione è scoppiata a causa di a “crisi di gelosia” da parte dell'imputato. Racconta di aver ricevuto un primo schiaffo in cucina, poi un secondo, mentre aveva in braccio il loro bambino di due mesi. Per quanto riguarda la lesione all'orecchio, gesto attribuito alla donna, la coppia non ricorda le circostanze.
La parte civile parla di traumi nei bambini, in particolare dell'11enne che ha visto la madre sanguinare dal naso, e parla di un “ambiente inquietante”.
Il tribunale ha condannato l'imputato a 6 mesi di reclusione con sospensione della pena. L'imputato è stato condannato a 8 mesi di reclusione, 4 dei quali sospesi. Dovranno risarcire ogni bambino fino a 500 euro per il danno morale subito.