Picchiato con un bastone, costretto a bere la sua urina: il calvario di un adolescente in una cantina di Boulogne-Billancourt

Picchiato con un bastone, costretto a bere la sua urina: il calvario di un adolescente in una cantina di Boulogne-Billancourt
Picchiato con un bastone, costretto a bere la sua urina: il calvario di un adolescente in una cantina di Boulogne-Billancourt
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Il giovane è comparso in strada nel pomeriggio di domenica 10 novembre a Boulogne-Billancourt, senza scarpe e visibilmente in cattive condizioni. Il passante che ha notato questo sparuto adolescente, di 16 anni, ha immediatamente allertato i vigili del fuoco che lo hanno trasportato in ospedale, non senza contattare le forze dell'ordine in quanto la vittima era stata evidentemente aggredita violentemente.

Con il viso gonfio, il naso rotto, i capelli tagliati, escoriazioni su tutto il corpo, l'adolescente avrebbe subito l'ira di due o tre aggressori che, per il momento, non sono stati arrestati.

Secondo il racconto della vittima, il suo inferno è iniziato dopo uno pseudo-appuntamento fissato su Snapchat. Il giovane avrebbe interagito con una ragazza che avrebbe dovuto incontrare domenica alla stazione della metropolitana di Pont de Saint-Cloud. Al momento e nel luogo dell'incontro, nessuna ragazzina ma almeno due uomini che la scortano manu militari in metro per raggiungere la stazione di Pont de Sèvres e le cantine dell'omonima città.

Il racconto della vittima su ciò che ha vissuto negli scantinati della città è agghiacciante. Dopo i calci ed i pugni ricevuti, soprattutto al volto, l'adolescente ha riferito di essere stato colpito con bastoni ovunque. Aggiungendo umiliazione alla violenza, i suoi aggressori lo avrebbero spogliato dei suoi vestiti e costretto a ballare davanti a loro. Gli furono tagliati i capelli e coloro che si scatenarono lo avrebbero anche costretto a bere urina e avrebbero tentato di violentarlo. È stato quando ha iniziato a sputare sangue che i suoi aggressori hanno fermato gli abusi.

In tutto questo inferno, avrebbero preteso dal giovane il rimborso di un debito di 4.000 euro che la vittima spiega con un cellulare rubato da qualcuno diverso da lui pochi giorni prima nel quartiere. Vero o falso? Gli investigatori del servizio dipartimentale di polizia giudiziaria stanno comunque accertando il vero movente, che non è da escludere possa essere legato alla droga, essendo per questo motivo già stata la vittima in contatto con la polizia. Inoltre, sempre secondo il suo racconto, il giovane avrebbe assicurato che i suoi aggressori volevano costringerlo a lavorare per la rete di affari locale per ripagare il debito.

Responsabile dell'indagine aperta per rapimento violento e tentato stupro, PJ 92 cerca soprattutto di identificare coloro che hanno teso l'imboscata e sottoposto la vittima agli atti orribili da lei descritti.

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