Un prefetto, un ex magistrato assunto da LVMH, agenti di polizia convertiti al settore privato… Nove uomini sono sotto processo da questo mercoledì 13 novembre insieme all'ex capo dello spionaggio, Bernard Squarcini, soprannominato “lo Squale”.
Una particolarità di questo fascicolo è che contiene diversi casi all'interno del caso. Sono stati tutti registrati e trascritti, secondo un piano dettagliato, dai gip che hanno svolto le indagini in un'ordinanza di rinvio alla giurisdizione penale di 237 pagine, che Corsica-Matin ha potuto consultare.
Dal traffico d'influenza passivo alla appropriazione indebita di fondi pubblici, passando per la compromissione del segreto della Difesa nazionale, la falsificazione di atti pubblici o addirittura il concorso in violazione del segreto professionale, sono undici i reati imputati a Bernard Squarcini, originario di Cuttoli-Corticchiato.
La Giustizia è interessata alle numerose reti dell'ex capo dell'intelligence interna, da lui attivate per ottenere diverse informazioni, spesso coperte da segreto investigativo, e in particolare all'inchiesta sull'assassinio di Antoine Sollacaro.
Una conversazione tra due “conoscitori”
Su questo aspetto, Jean-François Lelièvre, 63 anni, sarà alla sbarra per fatti risalenti al 2013, quando era coordinatore dei servizi di sicurezza in Corsica. È sotto processo per aver informato Bernard Squarcini delle indagini allora in corso sull'assassinio dell'avvocato Antoine Sollacaro, ucciso il 16 ottobre 2012. L'ex capo della direzione centrale dell'intelligence interna (DCRI, ora DGSI), contattato da un terzo, ha tentato di ottenere da Jean-François Lelièvre informazioni relative ad un fermo di polizia in corso nel marzo 2013.
Nella sua audizione, l'ex coordinatore della sicurezza in Corsica ha spiegato: “Fatti di questo tipo (custodia di polizia, ndr), non era un segreto in Corsica. Le informazioni circolavano con particolare rapidità sull'isola (…) Gli elementi forniti potrebbero essere stati forniti dall'avvocato. Il solo fatto di comunicare queste informazioni davanti all'avvocato ha permesso a Bernard Squarcini di rendere debitore nei suoi confronti il suo interlocutore.”.
Sosteneva inoltre che si trattava solo di conversazioni tra due “conoscitori”. Ma secondo i giudici che hanno indagato su questi reati, “l'interesse a divulgare queste informazioni non appare evidente.”
Il procedimento davanti al tribunale penale di Parigi dovrebbe concludersi il 29 novembre.