Dopo la battaglia delle idee, il voto: i deputati sono chiamati martedì a decidere sulle “entrate” del progetto di bilancio 2025 che sono diventate “compatibili con la PFN” secondo LFI, ma che potrebbero essere respinte, prima di passare al voto Senato, il governo intanto aumenta i compromessi nei confronti dei suoi sostenitori.
In caso di voto contrario nel tardo pomeriggio, l'intero testo si riterrà respinto, ponendo fine al suo esame, e soprattutto consentendo al governo di presentare al Senato l'originale, anziché quello ampiamente modificato. dalle opposizioni, ma talvolta anche dai suoi stessi sostenitori.
Uno scenario a fronte invertito dovrebbe vedere la coalizione di governo votare contro questa versione rivista, con l’aiuto o l’astensione della RN, di fronte a una sinistra che vorrebbe invece adottarla per convalidare le sue vittorie nell’emiciclo.
Nel corso del lungo fine settimana, il governo ha anticipato l'esame di questo testo, ma anche del progetto di bilancio della Previdenza Sociale, al Senato, cercando di rassicurare la sua fragile coalizione parlamentare.
Compromesso su pensioni ed elettricità?
Le pensioni di vecchiaia, che dovevano essere congelate, aumenteranno il 1° gennaio, ma solo della metà dell'inflazione, ha annunciato lunedì il capo dei deputati DR Laurent Wauquiez, rivelando un compromesso raggiunto con Michel Barnier.
Il ministro del Bilancio Laurent Saint-Martin ha annunciato martedì su France 2 un compromesso che potrebbe essere raggiunto nei “prossimi giorni” per limitare la riduzione dei contributi per le imprese, un segnale macronista.
Poche ore dopo, è proprio in Assemblea che ha teso la mano al deputato MoDem Jean-Paul Mattei. Il ministro ha annunciato durante un'interrogazione al governo che la sua proposta di perpetuare l'imposta sui redditi alti potrebbe essere mantenuta finché il deficit non sarà ridotto “ad esempio” al 4%.
Quanto a Michel Barnier, si è impegnato con il capo dei deputati di Orizzonti, Laurent Marcangeli, a lavorare sulla loro proposta di “un assegno sociale unico”. Rispondendo ad una domanda di Laurent Wauquiez, ha anche annunciato che il governo è pronto a introdurre una clausola di revisione per verificare ed eventualmente correggere gli effetti di una tassa sull'elettricità, punto irritante per la sua coalizione.
“Non votabile”
Durante l’esame in Assemblea, l’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP) ha allegato in particolare il disegno di legge finanziaria (PLF) con nuove tasse sui superprofitti, sui superdividendi, sui riacquisti di azioni proprie, sul patrimonio dei miliardari, o anche sui “big digitali”. aziende”.
Segno della difficile leggibilità dei dibattiti, che si sono conclusi nella notte tra venerdì e sabato, nessuno sembrava disporre dello stesso calcolatore per stimare le nuove entrate create.
Saint-Martin ha denunciato una “overdose fiscale” di “35 miliardi di euro che non risparmierà nessuno”.
Eric Coquerel, presidente del comitato finanziario della LFI, ha calcolato un saldo netto delle entrate create “di 58 miliardi di euro”. “Abbiamo dimostrato di poter realizzare un budget compatibile con il PFN”, ha sottolineato martedì alla stampa.
Per un colpo di scena avviato dal gruppo Rassemblement National, è stato soppresso anche l'articolo che prevedeva le tasse per il contributo della Francia all'Unione europea.
“Ovviamente questo bilancio non è votabile così com’è”, ha assicurato sabato il deputato macronista David Amiel (Insieme per la Repubblica, EPR).
La stessa coalizione di governo nell'Assemblea (EPR, MoDem, Horizons, Republican Right) non è stata gentile con la copia del governo, partecipando attivamente alla repressione di diverse misure chiave. Dovrà però respingere il testo affinché la prima copia possa essere inviata al Senato.
Al contrario, i quattro gruppi di sinistra presenti nell'Assemblea (LFI, PS, Ecologista e Sociale, comunisti) hanno annunciato che voteranno a favore del testo. Ma salvo incidenti di partecipazione, la sinistra avrà comunque difficoltà a farla adottare, di fronte alla coalizione di governo e alla RN che non la sosterrà.
Lunedì, una fonte del gruppo ha stimato che la RN si stava “molto probabilmente” dirigendo verso un voto contrario.
Nel caso in cui venga adottata la sezione “entrate”, i deputati continuerebbero immediatamente l'esame della parte “spese” del disegno di legge finanziaria, con all'orizzonte la scadenza del 21 novembre per esaminare i circa 1.500 emendamenti presentati, prima del testo è stato inviato al Senato.
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