un uomo accoltellato a morte nel centro di Rennes

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Un uomo è stato accoltellato a morte questo martedì 12 novembre a Rennes (Ille-et-Vilaine), hanno riferito a CNEWS una fonte della polizia e della procura cittadina. È stata aperta un'indagine.

Questo martedì 12 novembre, un uomo, la cui età e identità non sono state rivelate, è stato accoltellato a Rennes, nell'Ille-et-Vilaine, ha appreso nel primo pomeriggio il CNEWS da una fonte della polizia e dal parquet. La vittima ha ceduto alle ferite riportate ed è morta.

La procura di Rennes comunica di aver aperto un'indagine su questa tragedia che l'ha affidata alla divisione criminalità organizzata e specializzata (DCOS). Per ora la situazione è appena iniziata e non si conoscono ancora i motivi dell'aggressione con coltello.

Il pubblico ministero precisa che la vittima non sarebbe un educatore. “Non si conoscono l'identità e l'età dell'aggressore”, ha aggiunto.

Un eccesso di violenza da diversi anni

La “capitale bretone” registra da anni un'esplosione di aggressioni e percosse intenzionali. Secondo i dati del Servizio statistico ministeriale del Ministero degli Interni, nel 2016 la città bretone ha registrato 1.008 atti di violenza “volontari”.

Ma dal 2020 in poi le cose hanno preso una piega diversa e l’insicurezza non ha fatto altro che aumentare. All'epoca, la polizia constatò 1.144 atti di aggressione e percosse intenzionali a Rennes.

Anche se questa cifra sarà rivista al ribasso nel 2021, forse a causa dell’aumento del numero di agenti di polizia reclutati in città tra il 2020 e il 2021, la violenza è ripresa nel 2022.

Durante quell'anno, la polizia constatò 1.333 atti di aggressione e percosse. Un anno dopo, nel 2023, questa stessa cifra è nuovamente aumentata, avvicinandosi alla soglia dei 1.400 fatti registrati.

Ricordiamo che per aggressione e percosse intenzionali si intende “la violenza inflitta intenzionalmente a una persona. Ciò significa che l’autore del reato ha cercato deliberatamente di ferire la sua vittima, anche se l’atto non era premeditato”, si legge sul sito del Servizio Pubblico.

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