come Coman e Pavard, a Clairefontaine, hanno vissuto l'esperienza di essere messi da parte dopo l'Euro

come Coman e Pavard, a Clairefontaine, hanno vissuto l'esperienza di essere messi da parte dopo l'Euro
come Coman e Pavard, a Clairefontaine, hanno vissuto l'esperienza di essere messi da parte dopo l'Euro
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Benjamin Pavard e Kingsley Coman sono stati convocati questo lunedì dallo staff della Francia per sostituire Wesley Fofana e Ousmane Dembélé, che hanno saltato le partite della Nations League contro Israele e Italia. Un ritorno dalla porta di servizio per i due giocatori, che non venivano convocati da Didier Deschamps dagli Europei.

125 giorni. Erano 125 giorni dalla semifinale persa contro la Spagna a Euro 2024, che Kingsley Coman e Benjamin Pavard non mettevano piede nella nazionale francese. Poco o niente utilizzati da Didier Deschamps in Germania quest'estate, l'esterno del Bayern Monaco e il difensore dell'Inter non avevano sentito uscire i loro nomi dalla bocca dell'allenatore quando era stata annunciata la lista dei Blues per il raduno di settembre, né per quello di ottobre. Non lo avevano sentito neanche giovedì scorso, infatti, quando “DD” aveva comunicato i 23 convocati per preparare le partite contro Israele e Italia. Dopo che Ousmane Dembélé e Wesley Fofana si sono ritirati per infortuni, Coman e Pavard sono stati richiamati questo lunedì, segnando così il loro ritorno al Clairefontaine dopo quattro mesi di assenza dalla selezione. Un periodo che entrambi i giocatori hanno vissuto a modo loro.

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Coman preferiva il silenzio e faceva parlare le gambe

Kingsley Coman era rimasto deluso e frustrato per aver giocato poco durante gli Europei (15 minuti contro l'Olanda nella fase a gironi), anche se aveva pesato anche il contesto, essendo l'attaccante diventato padre durante la competizione ed essendo stato assente. L'ex giocatore del PSG, piuttosto taciturno, parla relativamente poco dei suoi sentimenti e non ha avuto una discussione importante o una spiegazione chiara con “DD” dopo la sua mancata convocazione all'inizio dell'anno scolastico.

Era però consapevole che il suo status al Bayern, dove era titolare a inizio stagione, non giocava a suo favore, e che il fatto di essere quasi arrivato all'Arabia Saudita avrebbe potuto seminare qualche dubbio. Inoltre ha “sottoposto” la riossigenazione voluta da Didier Deschamps, che ha voluto vedere, ad esempio, Michael Olise e Christopher Nkunku.

Il bavarese ha però ritrovato il suo ritmo e nelle ultime quattro giornate di Bundesliga ha disputato una serie di buone prestazioni, con tre gol e un assist. Un ritorno alla forma che forse si spiega con il fatto che Coman ha avuto più tempo per sé, senza raduni internazionali, da inizio stagione.

Nonostante siano circolate informazioni al riguardo, chi lo circonda nega il fatto che il giocatore stia pensando ad un imminente ritiro dalla nazionale. Con 57 selezioni all'attivo, la 28enne ala sarà la seconda con più presenze in questo raduno di novembre per i Blues, dietro a N'Golo Kanté. Per la cronaca, si trovava con la famiglia a Parigi quando il suo telefono ha squillato questo lunedì.

Per Pavard, ripicca e chiamata di piede

Se l'avventura estiva di Coman con i Blues può essere stata frustrante, cosa possiamo dire di quella di Benjamin Pavard? Uscito dalle piccole carte di Didier Deschamps dai Mondiali del 2022, il terzino non ha giocato un solo minuto durante Euro 2024, vedendo William Saliba e Dayot Upamecano imporsi nella cerniera, mentre Jules Koundé si è installato nel corridoio di destra.

Un torneo durante il quale Pavard ha avuto molta difficoltà a nascondere le sue amarezze, che non sono sfuggite alla dirigenza dei Blues, sempre molto attenta al comportamento dei giocatori meno abituati. Cosa spiega la sua assenza dall'inizio dell'anno scolastico, anch'essa difficile per l'interessato? Forse. Ogni volta che veniva interrogato sull'argomento, Didier Deschamps si guardava però bene da non chiudere mai la porta all'interista, presentandolo come un candidato più che credibile.

Dal canto suo, Benjamin Pavard ha rivolto un appello evidente al tecnico, nel corso di un'intervista rilasciata qualche giorno fa a GQ. “Ovviamente non mi arrendo e continuo a lavorare affinché l'allenatore mi chiami di nuovo”, ha detto. “È proprio lui che mi ha trasmesso la vittoria e io voglio ancora vincere insieme a lui”.

Il problema è che Pavard – lo ha ripetuto più volte – preferisce giocare al centro piuttosto che a destra, e che nella mente dell'allenatore, che ha finito per accogliere la sua richiesta, diversi giocatori vengono prima del nordista, come Ibrahima. Konaté, William Saliba, Dayot Upamecano o anche Wesley Fofana, anche lui parte del progetto di riossigenazione del gruppo.

Ma questa volta il difensore del Chelsea non ha potuto onorare la chiamata di “DD”. Non più del sivigliano Loïc Badé, che avrebbe potuto essere convocato. Benjamin Pavard può trarne vantaggio? Può questo incontro essere un momento di riabilitazione per lui? In termini assoluti, il terzino con 54 selezioni ha diversi punti di forza da mostrare, come la sua esperienza o la sua versatilità. Deve ancora avere l’opportunità di mettersi in mostra contro Israele o l’Italia.

La cellula della squadra francese

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