una banda estone per due rapine in una gioielleria di Bastia

una banda estone per due rapine in una gioielleria di Bastia
una banda estone per due rapine in una gioielleria di Bastia
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Il caso arriva davanti al tribunale penale dipartimentale dell'Alta Corsica, otto anni dopo i primi fatti. Cinque uomini di nazionalità estone sono processati da martedì 12 novembre 2024 da magistrati professionisti per rapina a mano armata da parte di una banda organizzata e associazione a delinquere.

Riivo Nugis, Roland André Marjamaa, Vitali Guk, Marek Viidemann e Andres Sepp sono stati arrestati nell'autunno del 2020 per due violente rapine in gioielleria nel 2016 e nel 2017 a Bastia. I sospettati di età compresa tra 28 e 49 anni sono stati arrestati in Estonia ma anche in Finlandia ed estradati dopo un'indagine a lungo termine da parte della polizia giudiziaria di Bastia, con l'assistenza della polizia di diversi paesi europei e di Europol ed Eurojust.

Il 3 ottobre 2016 tre individui truccati entrarono nella gioielleria Vannucci di Boulevard Paoli. Uno di loro, armato di pistola, ha minacciato due dipendenti e un cliente. Parla inglese ma con un accento dell'Europa dell'Est. Ai rapinatori sono stati regalati gioielli preziosi per un valore di rivendita di un milione di euro. La rapina dura appena un minuto.

Il 4 maggio 2017, sempre in Boulevard Paoli, la gioielleria Danesi venne presa di mira da tre rapinatori. La modalità operativa è identica, anche l'attacco è molto rapido.

Accette per rompere le finestre

I malviventi rompono vetrine con le accette, sequestrano orologi di lusso e, come la prima volta, fuggono a piedi, per le strade di Bastia. Il danno è più o meno simile.

Con il secondo attacco, gli agenti di polizia di Bastia sono stati contattati, tramite Europol, dai loro omologhi estoni che avevano informazioni su persone sospettate di aver fatto parte della squadra che ha commesso la prima rapina. Le indagini del PJ evidenziano, per quanto riguarda due di loro, ingressi e uscite dalla Corsica intorno al primo attentato.

Squadre “cassetto”.

Sulla scena del secondo attacco è stata trovata anche un'accetta, insieme al DNA. Abbastanza per identificare un altro cittadino estone. Questo DNA corrisponde a quello scoperto sul muro di un cortile interno a Bastia. Due uomini erano stati visti scavalcarlo il giorno prima dell'aggressione alla gioielleria Danesi.

Grazie alla cooperazione europea, la polizia si rende conto che anche altri Paesi sono colpiti da fatti simili. Le indagini fanno luce su squadre “estranee”, sospettate di avere legami con la mafia estone o russa.

Una volta rilasciati per errore giudiziario amministrativo, dovuto al mancato rinnovo del mandato di custodia cautelare, gli imputati dovrebbero finalmente essere presenti all'udienza.

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