Accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA): addio a…

Accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA): addio a…
Accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA): addio a…
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Nel tentativo di modernizzazione delle relazioni tra il Marocco e l’Unione Europea, lo stato attuale dei rapporti tra i due attori è ritenuto necessario. Il dibattito su come migliorare la situazione è in corso da oltre un decennio e L’UE propone, come soluzione, la firma di accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA).

Le relazioni commerciali tra l’UE e i paesi del suo vicinato meridionale sono cruciali e non devono essere trascurate. Gli accordi attuali sono considerati appartenenti alla “vecchia generazione”, perché sono stati firmati molto tempo fa e, nonostante l’inclusione di protocolli aggiuntivi, le loro disposizioni sono obsolete e la loro portata è limitata. Né l’UE né i paesi partner sono soddisfatti dello stato attuale delle loro relazioni commerciali e delle norme che le governano.

La principale lamentela riguardo all’inefficacia e alla mancanza di efficienza dei trattati esistenti risiede nella percezione delle relazioni con i paesi europei come asimmetriche. Come afferma il rapporto Euromed di EuroMeSCo intitolato “Il futuro della politica europea di vicinato”, “l’UE è il principale partner commerciale di otto paesi su dieci nel suo vicinato meridionale (tutti tranne Giordania e Palestina), il commercio di beni con il NS rappresenta solo 4,8% del commercio dell’UE (a partire dal 2022).”

Parlamento europeo – CASO

L’UE e il Marocco hanno già tentato di negoziare DCTA, ma il tentativo è stato interrotto nel 2014. I negoziati sono ripresi e dovranno tenere conto delle seguenti sfide: l’inclusione di nuove misure normative in Europa, il peso dell’extraterritorialità giudiziaria europea e l’incorporazione delle nuove priorità e orientamenti economici del Marocco.

L’impegno per l’efficacia di questa soluzione è tale che in Europa se ne prevede l’applicazione anche nei paesi del Partenariato Orientale. L’obiettivo è raggiungere un’integrazione “profonda e completa” delle economie dei paesi extra-UE nel mercato dell’UE.

UN Sul tavolo anche il “Piano B”: la modifica degli accordi di libero scambio esistenti (ALS). Tuttavia, questa misura non è preferita, poiché esclude settori quali investimenti, commercio di servizi, appalti pubblici, diritti di proprietà intellettuale, concorrenza e sviluppo sostenibile. Con la firma di una nuova FTACD, tutti questi settori verrebbero inclusi fin dall’inizio, armonizzando le normative commerciali dei paesi del vicinato meridionale con la legislazione del blocco europeo e i corrispondenti standard internazionali.

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