La scena è a dir poco sconvolgente, insopportabile per alcuni passanti che preferiscono distogliere lo sguardo o cambiare marciapiede. “Non guardare!” », dice una madre ai suoi figli, è così brutale. Dietro una sessantina di allevatori, una giovenca sventrata viene appesa per le zampe posteriori alle sbarre della sottoprefettura di Pontarlier.
«Questo è ciò che temiamo di trovare ogni mattina quando visitiamo le nostre mandrie», afferma Loïc Scalabrino, vicesegretario generale nazionale dei Giovani Agricoltori. Questa giovenca era quella di un contadino di Verrières-de-Joux, attaccato da un lupo due giorni fa.
Doppio malinteso
Attraverso questa “azione di sciopero”, gli agricoltori esprimono la loro frustrazione. “Siamo già a 23 manze uccise e 25 ferite dal 14 luglio nel dipartimento”, indica Loïc Scalabrino. Recandosi questa mattina in prefettura, i sessanta manifestanti hanno denunciato un duplice malinteso. “Abbiamo chiesto di firmare le diagnosi di vulnerabilità (1)”, precisa il vicesegretario generale, “oggi sono più di 8 settimane che le abbiamo inviate al prefetto coordinatore dell'Alvernia Rodano-Alpi e non abbiamo alcuna risposta avere semplici colpi di difesa. »
Sensazione di “tradimento”
A ciò si aggiunge un sentimento di “tradimento” da parte delle associazioni di tutela ambientale. Un'accusa che fa seguito ai loro ricorsi alla corte per denunciare 44 semplici sparatorie difensive avvenute nel territorio. “France Nature Environnement, Ferus, la LPO, il Large Predators Center, Vigie Jura… Li accuso oggi di calunnia e tradimento”, protesta Florent Dornier, presidente della FDSEA del Doubs. “Abbiamo sempre avuto la voglia di dialogare con le associazioni – dice – ma ci rendiamo conto che nonostante tutto mettono lo Stato in tribunale e ci puntano il dito. »
“Una linea di cresta”
Pochi minuti dopo l'inizio dell'evento, una decina di agricoltori sono stati ricevuti da Laurent Kompf, vicedirettore del dipartimento Territori. Questi ultimi hanno poi preso nota di tutte le loro richieste. “Siamo pienamente consapevoli del disagio degli agricoltori che subiscono queste predazioni dal 2022”, conferma il vicedirettore, “siamo anche pienamente consapevoli degli sforzi che gli agricoltori stanno facendo oggi per cercare di proteggere meglio il loro bestiame. » Questo dossier si trova, come lo descrive lui, su una “linea di cresta”, un equilibrio difficile da trovare con da un lato la protezione del lupo e, dall'altro, il mantenimento di un allevamento estensivo legato al massiccio di Swore.
Cinque lupi uccisi a Doubs
Risposte insufficienti per gli agricoltori che affermano di non essere più avanti per quanto riguarda la diagnosi di vulnerabilità. “Non siamo rassicurati rispetto alla convalida del prefetto di Lione, sui ricorsi il vicedirettore non si è espresso”, conclude Florent Dornier.
Si ricorda che dall'inizio dell'anno nel Doubs sono stati uccisi cinque lupi.
(1) Obiettivi: l'analisi della vulnerabilità fa il punto sulla presenza del predatore e sul livello di predazione nell'allevamento. Mira ad azioni da migliorare o implementare per ridurre il rischio di attacchi alla mandria.
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